Un percorso di vita difficile, conclusosi in maniera positiva grazie ai vari progetti di inserimento lavorativo e sociale. I ragazzi rifugiati accolti dalla cooperativa Less Onlus, provenienti da contesti drammatici vissuti nelle proprie nazioni d’origini – Nigeria, Mali, Senegal, Gambia, Tunisia, Afghanistan, Bangladesh, Pakistan – raccontano in video le loro esperienze e le nuove prospettive che le varie progettualità della Less ha loro regalato.

I PROTAGONISTI – Ci sono Gelea e Dimitri, lei d’origine eritrea, lui camerunense, che attraverso le opportunità del progetto Iara, portato avanti con il Comune di Napoli nell’ambito del programma del Ministero degli Interni Siproimi dedicato alla protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, sono diventati rispettivamente mediatrice culturale occupandosi di minori non accompagnati e studente della Parthenope all’indirizzo turistico. Baba, proveniente dalla Mauritania, è un operatore d’accoglienza e mediatore linguistico culturale. È del progetto Iara anche Sylla, rifugiato senegalese ora impegnato in un progetto di tirocinio come sarto. Nei loro volti c’è il sorriso del riscatto dopo tante intemperie, nei propri occhi il ricordo di quanto sofferto prima di giungere in Italia dopo un lunghissimo e duro viaggio, che per qualcuno è durato addirittura 2 anni. Ognuno di loro ha una storia da raccontare. Ognuno di loro ha un sogno da poter vivere o realizzare.

AIDA – Tra i progetti di accoglienza, apprendistato e inserimento del mondo del lavoro della Less Onlus anche quello denominato Aida, acronimo di Accoglienza isola di Arturo, a Procida, e nei comuni di Boscoreale e Boscotrecase in favore di decina di ragazzi minorenni. Grazie a queste attività nell’ultimo triennio il 60% degli accolti ha potuto formarsi attraverso apprendistati e tirocini, il 20% è riuscito a trovare lavoro con contratti a tempo determinato e indeterminato. «Settore turistico, della ristorazione, alberghiero, mediazione linguistica sono alcuni degli ambiti in cui i nostri ragazzi sono stati inseriti. Ad esserne coinvolti sia nuclei familiari che madri con bambini. Noi diamo degli strumenti di formazione dopo averli accolti, tutele legali seguendoli costantemente» afferma la presidente di Less Onlus Daniela Fiore. Della progressiva autodeterminazione ne sa qualcosa Felix, accolto anch’egli nel progetto Iara e divenuto presidente della cooperativa Tobilì con sede in Santa Maria Vertecolei, ai Tribunali nel centro storico si Napoli, che si occupa di creare occasioni di sviluppo per il territorio in un insieme sinergico. In relazione a ciò, ci tiene a sottolineare la stessa presidente Fiore, «ad esserne coinvolti sono anche gli italiani. Ci sono laboratori di teatro, quelli legati all’inserimento nel mondo del lavoro. Presto ci sarà anche una lavanderia sociale e prevediamo altre attività».

di Antonio Sabbatino