FIRENZE. Per indice di sovraffollamento l’Italia è terzultima in Europa e viene prima soltanto di Serbia e Bulgaria. Questo il quadro drammatico del sovraffollamento delle carceri italiane dipinto da Mauro Palma, vicepresidente del Consiglio europeo per la cooperazione nell’esecuzione penale, a margine del convegno di Firenze dal titolo “La tortura nelle carceri italiane”. “La tortura – ha detto Palma – si inserisce nel trattamento inumano e degradante, che in Italia negli anni recenti ha portato a diverse condanne, soprattutto nei Centri di Identificazione ed Espulsione”. Secondo Palma, “il problema del sovraffollamento è un problema europeo, ma la questione italiana ha una specificità per due motivi: uno è l’alto numero di tossicodipendenti in carcere; secondo, i procedimenti penali lenti che fanno sì che le persone in custodia cautelare siano ben al di sopra di qualunque altra media europea”.
DIGIUNO A STAFFETTA. “Se il governo vuol fare dei risparmi sul carcere eliminando le misure alternative alla prigione e abolendo le direzioni carcerarie, significa che inizierà il far west negli istituti penitenziari italiani”. Ha aggiunto il rappresentante dei garanti nazionali dei detenuti Franco Corleone. “Lo stillicidio di suicidi – ha detto Corleone – gli atti di autolesionismo, i tentati suicidi dicono chiaramente che nelle carceri scorre il sangue, si muore, si sta male, viene violata la legge e la costituzione perché non si fa nessun tentativo di applicare l’articolo di reinserimento sociale, ma il carcere è solo una pura restrizione, un ammassamento di corpi in condizioni intollerabili”. Ecco perché “abbiamo cominciato un digiuno a staffetta a oltranza fino allo scioglimento delle Camere per chiedere al ministro Severino un decreto legge per affrontare il nodo del sovraffollamento”.
di Francesco Gravetti