USA. «La superficie media del buco dell’ozono sopra l’Antartide, quest’anno, è stata la seconda più piccola negli ultimi 20 anni». Questo l’annuncio dato della NASA e dal NOA (National Oceanic and Atmospheric Administration). Gli scienziati attribuiscono il cambiamento alle temperature più calde registrate nella stratosfera antartica inferiore. Il buco dell’ozono ha raggiunto la dimensione massima il 22 settembre 2012, con un estensione di  8.200 mila miglia quadrate (21,2 milioni di chilometri quadrati), una superficie pari a Stati Uniti, Canada e Messico messi insieme. «Il buco dell’ozono è causato principalmente dal cloro prodotto dagli impianti industriali e i livelli di questa sostanza sono ancora rilevabili nella stratosfera antartica», osserva Paul Newman, del centro della Nasa. «Quest’anno le naturali fluttuazioni atmosferiche hanno portato a riscaldare la stratosfera. Queste temperature hanno portato a ridurre il buco dell’ozono».
GREENPEACE. «Anche se le emissioni di clorofluorocarburi e altre sostanze buca-ozono sono diminuite grazie alla loro messa a bando iniziata nel 1996 – afferma Giuseppe Onufrio, direttore Esecutivo di Greenpeace Italia-,  i tempi di residenza in atmosfera di questi composti sono molto lunghi e dunque ci vorrà molto tempo per vedere una tendenza statisticamente significativa. La notizia di quest’anno è legata alle temperature più elevate registrate in Anatrtide, che hanno rimescolato i livelli dell’atmosfera riducendo il buco. Con i cambiamenti climatici le temperature aumenteranno e di conseguenza anche questo genere di effetti».

di Walter Medolla

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