kunduNAPOLI – Romeo Kundu aveva 20 anni e un solo sogno: riabbracciare i suoi genitori  lasciati in Bangladesh, suo paese d’origine. Era partito per l’Italia ancora minorenne, alla ricerca di un lavoro, di una vita nuova. A San Gennaro Vesuviano,  cittadina in provincia di Napoli, comincia la sua storia. Solo, piccolo e senza punti di riferimento, Kundu viene “adottato “ da una coppia del posto, Annamaria e Giuseppe. Si prendono cura di lui come un figlio. Lontanissimo dal suo mondo, Kundu, trova amore e ospitalità. Ma il suo destino è segnato da una malattia: leucemia acuta. A maggio, viene ricoverato all’ospedale Moscati di Aversa in condizioni critiche. Si fa di tutto, però la chemioterapia non basta. E’ una corsa contro il tempo.

SALVATE KUNDU – La sua situazione è disperata, ma i medici ce la mettono tutta per salvare un ragazzino impaurito che piange e sussurra la parola “mamma”. Parlano di trapianto di midollo osseo. Decidono, dunque, di avviare le procedure per la compatibilità e richiedono con urgenza l’arrivo della famiglia.  Scatta una vera e propria gara di solidarietà che porta all’acquisto dei biglietti aerei per la madre, il padre e il fratello di Kundu, poverissimi. Ma qualcosa a questo punto si blocca. Tra documenti, autorizzazioni e richieste, il tempo scorre, e lui  intanto sta sempre più male. «L’Ambasciata Italiana di Dhaka – dichiara Giovanni De Pietro, sindacalista che si è occupato fin dall’inizio della questione – anziché valutare la gravità del caso ed accelerare i tempi, vista la necessità, ha cominciato a chiedere carte su carte, perdendo insensibilmente tre mesi». Le comunità di Palma Campania e San Gennaro, fanno partire subito un accorato appello scrivendo al Ministero degli Interni e a quello degli Esteri inviando una email con la quale si prega di accelerare il rilascio dei visti. Arrivano quando ormai non servono più, perché i medici certificano che per Kundu Romeo, non c’è più nulla da fare.

UCCISO DALLA BUROCRAZIA – La cronologia di questa storia racconta di un mostro che si chiama burocrazia. Romeo Kundu ha chiuso, due giorni fa, i suoi grandi occhi neri, rimanendo per sempre ventenne. Ha però realizzato il suo desiderio: sono riusciti a farlo partire per riabbracciare un’ultima volta la sua famiglia. Dalle pagine dei social, il dolore di chi ci ha sperato «Romeo ti abbiamo voluto bene, te ne vorremo per sempre».

 

di Carmela Cassese

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