ROMA. Nel passaggio dall’Ici all’Imu, anche le famiglie di persone disabili si troveranno a pagare conti salati. Il decreto Salva Italia, che pure prevede uno sconto di 50 euro per ogni figlio a carico fino a 26 anni, non concede nulla alle famiglie di disabili adulti, spesso gravi e gravissimi, a carico per tutta la vita. La casa, per queste famiglie, non rappresenta una scelta facoltativa, ma spesso un “obbligo sociale”, visto che spesso non vengono concessi immobili in affitto alle persone con disabilità. A lanciare l’allarme è stata un’associazione di Torino, la “Claudia Bottigelli”, che si fa portavoce delle preoccupazioni e dei bisogni delle famiglie di persone disabili.

L’ASSOCIAZIONE. Dice Marina Cometto, presidente dell’associazione: «L’Imu, la nuova imposta municipale sulla casa che da giugno, causerà un nuovo salasso nelle famiglie italiane, per noi sarà un’ulteriore dimostrazione che quando si legifera non si tiene conto di noi, famiglie disabili. Il decreto Salva Italia ha previsto uno sconto di 50 euro per ogni figlio a carico fiscale fino a 26 anni di età. Noi famiglie con figli disabili gravi e gravissimi che avremo a nostro carico i nostri figli per tutta la loro e nostra vita anche ben oltre i 26 anni ci troviamo a non poter usufruire di questo sconto pur avendo a carico figli di 30, 40, 50 anni»

L’ALLARME. L’acquisto della prima casa rappresenta, per queste famiglie, spesso «un obbligo sociale – continua la Cometto – e non una scelta dettata da dover investire del denaro superfluo. Spesso non vengono date case in affitto alle famiglie che hanno una persona con disabilità al suo interno, per cui siamo obbligati, per tutelare i nostri figli e assicurare loro un ‘tetto sopra la testa’ anche dopo che noi non ci saremo più, ad acquistare l’ alloggio in cui viviamo con loro e facendo sacrifici enormi».

PER SAPERNE DI PIU’:

http://www.claudiabottigelli.it/ (VOLONTARIATO. Il sito dell’associazione che ha lanciato l’allarme)

di Francesco Gravetti  

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