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MILANO. Sarà pronto entro 15 giorni il decreto attuativo delle legge 9 del 2012, che chiude gli ospedali psichiatrici giudiziari. Lo ha annunciato il senatore Ignazio Marino (Pd) al convegno “Stop opg” in corso a Palazzo Marino. «Le regioni hanno a disposizione 273 milioni di euro immediatamente spendibili – ha affermato-. 93 milioni per il personale e gli altri per le strutture». La legge 9 del 2012 prevede che, entro febbraio 2013, gli Opg siano chiusi e i circa 1.400 internati siano presi in carico dalle regioni e ospitati in strutture più piccole, le cui caratteristiche devono essere stabilite dal decreto attuativo.

L’INCHIESTA: NELL’INFERNO DEGLI OPG

Gli internati degli Ospedali psichiatrici giudiziari sono persone che hanno commesso crimini ma ritenute incapaci di intendere e di volere. Persone insomma che dovrebbero essere aiutate a superare i propri problemi psichici per poter tornare nella società. Il più delle volte la loro situazione mentale invece non fa che peggiorare dopo l’internamento. Come hanno denunciato più volte associazioni come Antigone le condizione delle strutture sono in alcuni casi abominevoli. Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto e Montelupo Fiorentino sono, dei sei Opg italiani, quelli che si trovano nello stato peggiore e la commissione parlamentare presieduta da Ignazio Marino ne ha chiesto la chiusura che ormai sembra sia prossima.

LE VISITE PARLAMENTARI –  I parlamentari che hanno potuto visitarli hanno descritto una realtà spaventosa: strutture fatiscenti e sporche, prive del personale necessario, con internati lasciati praticamente all’abbandono e che in alcuni casi sono stati addirittura trovati legati ai letti con strisce di stoffa su materassi che hanno un buco centrale per gli escrementi. Lo Stato li ha dimenticati e non fornisce le risorse adeguate per garantire loro le necessarie cure. A differenza dei detenuti comuni gli internati sanno quando entreranno in un Opg ma non sanno quando potranno uscirne.
ERGASTOLO BIANCO – La loro condanna, anche per reati minori, può essere prorogata all’infinito dando vita a quello che viene definito “ergastolo bianco”. Sono i medici infatti a dover stabilire se l’individuo è ancora socialmente pericoloso o è pronto per uscire. E quando anche sia ritenuto innocuo questo non basta alla sua liberazione perché in quanto sofferente psichico ha bisogno di una struttura sanitaria esterna che si prenda cura di lui. E queste strutture mancano o non vengono messe in grado di operare. Il risultato è che persone condannate a due anni sono rinchiuse addirittura da 25. Questa prospettiva di abbandono porta a conseguenze tragiche. L’Opg di Aversa ha avuto il triste onore di inaugurare la tragica conta delle morti negli istituti di detenzione del 2011. Il 4 gennaio del 2011, ad esempio, un internato si è impiccato nella sua cella in pieno pomeriggio, senza che nessuno se ne accorgesse. Aveva 31 anni. Eppure dei 1452 internati presenti in Italia 300 sono stati considerati dimissibili dalla commissione Marino e anzi il ministro Alfano aveva promesso di liberarli entro lo scorso Natale. Sono ancora lì. Due internati mi mostrano lo stato dei loro denti. Le condizioni di salute, la cattiva alimentazione, gli psicofarmaci e le scarse cure dentistiche fanno si che la loro dentatura sia in pessimo stato.

Testo di Alfonso Bianchi

Foto di Valentina Quintano

VEDI ANCHE:

http://www.comunicareilsociale.com/2012/03/19/non-esiste-un-opg-migliore-2/ (NON ESISTE UN OPG MIGLIORE, l’editoriale di Adolfo Ferraro, psichiatra ed ex direttore dell’OPG di Aversa)

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