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ROMA – Parte l’inchiesta dei senatori che prevede anche dei sopralluoghi nelle zone ritenute maggiormente a rischio cancro, al fine di acquisire quanti più dati e’ possibile sulla presunta correlazione tra quelle terre – nelle cui viscere sono state sotterrate tonnellate e tonnellate di tra scarti speciali altamente tossici – e l’aumento delle patologie tumorali. Domani prenderanno il via le audizioni e i sopralluoghi della commissione Sanità e del Senato sulla cosiddetta “terra dei fuochi”, l’ampia fetta del territorio campano che si estende dai versanti vesuviani al Casertano, usata dalla criminalità organizzata per lo smaltimento illegale dei rifiuti. Un’indagine che chiamerà a rapporto medici per l’ambiente di diversi istituti oncologici, della Regione Campania e ambientalisti appartenenti a varie sigle. Nel corso dell’estate 2012, l’istituto Pascale di Napoli ha pubblicato un rapporto sui casi di morte verificatisi dal 1998 a causa delle neoplasie: si evidenzia un aumento dei tumori stimato fino al 47%. Il dossier evidenzia anche la correlazione tra inquinamento ambientale e patologie, mettendo in risalto che la crescita dei malati oncologici in quelle zone, va’ di pari passo con i roghi di immondizia e i fumi tossici che le fiamme liberano nell’aria. Il dicastero delle Salute evidenzia, però, che il nesso tra l’aumento della mortalità e la presenza dei rifiuti tossici non e’ dimostrato. Ma il livello di mortalità per chi si ammala di tumore e’ alto. Record negativo, per la Campania, infine, anche riguardo l’aspettativa di vita per chi combatte contro una neoplasia. Intanto, lo scorso agosto, una recente intervista rilasciata a Sky dal pentito del clan dei Casalesi Carmine Schiavone ha confermato che tra i lucrosi affari della criminalità organizzata un posto di rilievo era stato riservato dai boss al business proprio allo smaltimento illegale dei rifiuti. di Mar. Magri
 

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