ROMA. La giornata dell’autismo in Italia si concentra intorno al dibattito sulle linee guida dell’Istituto superiore della sanità, diventato ormai un “caso” di cui discutono associazioni e politici. Migliaia le firme di persone con autismo, familiari, docenti, educatori, sanitari, psicologi e altri specialisti che sostengono la campagna promossa da Fantasia, Federazione nazionale delle associazioni a tutela delle persone con autismo e sindrome di Asperger, a supporto dell’adozione immediata della Linea Guida n.21 (www.fantasiautismo.org).
LE ASSOCIAZIONI. L’Anffas ha inviato oggi una lettera aperta a sostegno delle linee guida ai rappresentanti di Camera e Senato, all’Istituto superiore di Sanità e a altri rappresentanti delle istituzioni competenti. L’associazione definisce “inappropriate, sterili e non costruttive le polemiche e le critiche che in questo momento stanno ruotando attorno al documento, chiedendone la riapertura” e auspica che, al contrario, i contenuti non vengano modificati. In linea l’analisi dell’Angsa: ”Tutte le indagini eseguite negli ultimi trent’anni dimostrano che le sindromi autistiche hanno basi organiche. Attenzione a medicine alternative e rimedi magici”. L’associazione punta il dito contro chi ha creato il fronte caldo della polemica: “Professionisti, che vedono ridursi i loro clienti, stanno creando un clima arroventato da stadio, nemico della discussione pacata e delle proposte raccomandate nella Linea Guida”.
LA RICERCA. Il fronte che chiede una revisione del documento ministeriale si concentra sostanzialmente su una questione di base: la scarsa considerazione che esso avrebbe per il metodo analitico e per la “libertà di scelta della cura”. In particolare oggi l’Ido, Istituto di Ortofonologia di Roma, è tornata a chiedere di “riaprire le linee guida”. Il documento è ritenuto dunque incompleto e per questo è stata lanciata una petizione al ministro Balduzzi, per “garantire ai genitori la libertà di scelta nella cura dei figli”. Intanto l’Iss fa sapere che sta affilando le “armi” per la diagnosi precoce: si estende e raccoglie i primi successi l’indagine finanziata dal ministero della Salute nell’ambito del bando “Giovani ricercatori”. Gli “arruolamenti” dei piccoli pazienti allo studio, partito a gennaio 2011 nel Lazio e in Toscana, sono raddoppiati rispetto alle previsioni e presto lo studio sarà esteso a Sicilia e Lombardia.
di Luisa Corso