ROMA – “Il vincitore è il sognatore che non si arrende mai ” dice Giovanni Guzzo ,32 anni, laureato in lingue, judoka non vedente della squadra di Gianni Maddaloni a Scampia. Da otto anni la sua palestra è aperta a tutti : famiglie numerose, ragazzi in attesa di giudizio, disabili, emigrati in arrivo da Lampedusa. ” I ragazzi che devono scontare la pena di giorno imparano le regole, la sera tornano in carcere. Quando gli viene offerta una possibilità in poco tempo diventano persone migliori .” Il mio scopo è di aiutare chi ha bisogno” dice Gianni Maddaloni, campione e padre di 3 campioni di judo: Pino , olimpionico a Sidney nel 2000, e allenatore degli azzurri per Rio 2016. Laura, dieci volte campionessa nazionale di judo e moglie di Clemente Russo, due volte vice campione del mondo di boxe a Pechino e Londra 2012. Marco atleta della polizia penitenziaria per il progetto Rio 2016, impegnato nel sociale , è un riferimento essenziale per i ragazzi di Scampia. A Tg1/Fa’ la cosa giusta a cura di Giovanna Rossiello la storia di Giovanni Guzzo , intervistato da Francesco Brancatella, ,in studio Gianni e Marco Maddaloni .
di Alessandro Barba