Una sfilata come al solito colorata e festante con al centro il tema, rievocato dai carri allegorici e dai disegni, il tema dell’ambiente e della cura con nel cuore ovviamente la speranza della pace. Il Carnevale Sociale del Gridas nel quartiere Scampia è tornato in corteo dopo lo stop dell’anno scorso dovuto alla pandemia. Migliaia di persone, migliaia di volti dipinti, maschere, travestimenti, musica per l’edizione numero 41 organizzato dal centro culturale del Rione Monterosa. Hanno spiegato gli organizzatori: «L’emergere in maniera visibile delle crisi – pandemica, sanitaria, economica, ambientale, climatica –  ha stimolato nella rete dei Carnevali Sociali di Napoli una riflessione condivisa: “con noi o senza di noi, la Madre Terra continua il suo corso”, mostrandoci quanto l’essere umano sia piccolo di fronte alla grandezza di Madre Terra, quanto sia fragile e allo stesso tempo determinante nella devastazione ambientale, quanto sia stato presuntuoso ed arrogante l’essere umano ad essersi ritenuto il ‘padrone’ della Terra e di poterla dominare e saccheggiare a suo uso e consumo». Unica soluzione «per contrastare la crisi globale» è la «cura intesa come interdipendenza, solidarietà, coscientizzazione dell’essere umano rispetto alle sue responsabilità nei confronti dell’ambiente e degli esseri viventi tutti. Gli anticorpi – l’aggiunta di chi si è occupato di sviluppare il tema del carnevale sociale del Gridas –  per fermare questa forma di ‘pandemia’, sono da ricercare nel ri-creare un tessuto sociale che parta dal noi e metta da parte i tanti ‘io’ che per miopi interessi personali, di qualsiasi natura, sono il segnale di quanto il virus, che ha radici nel sistema capitalistico e neoliberista, si è diffuso». Il corteo festante del carnevale del Gridas si è poi concluso come da tradizione nei pressi di via Hugo Pratt dove è stato acceso il famoso falò, accompagnato da una danza, per scacciare le malignità e le avversità.

di Antonio Sabbatino

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