Si chiama RTS,S/AS01 e rappresenta una nuova speranza per milioni di bambini, è il primo vaccino contro la malaria, il primo nella storia contro un’infezione parassitaria umana. Centinaia di milioni di vittime ha mietuto, nei secoli, questa parassitosi, dovuta ai protozoi del genere Plasmodium falciparum, trasmissibile all’uomo attraverso le punture della zanzara Anopheles. Mosquirix, nome commerciale del vaccino di prima generazione, potrebbe salvare la vita di 40-80mila bambini ogni anno, nella sola Africa. Il vaccino costituisce la prima arma di difesa a disposizione delle popolazioni che sono più a rischio di contrarre questa malattia. «Da ricercatore sulla malaria all’inizio della mia carriera, sognavo il giorno in cui avremmo avuto un vaccino efficace contro questa malattia devastante. Questo vaccino non è solo una svolta scientifica, sta cambiando la vita delle famiglie in tutta l’Africa”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che aggiunge: “Questo vaccino dimostra il potere della scienza e dell’innovazione per la salute. Ciononostante, è urgente sviluppare nuovi e migliori strumenti per salvare vite umane e guidare il progresso verso un mondo libero dalla malaria”.

La malaria, endemica in 87 Paesi, colpisce ogni anno tra i 200 e i 300 milioni di persone, portandone al decesso tra le 400 e le 700mila, di cui più della metà sono bambini di età inferiore ai 5 anni. Il continente africano, da solo, registra il 94% dei casi e il 95% dei decessi totali. I Paesi più colpiti sono Nigeria, Congo, Uganda, Tanzania, Ghana, Mozambico, Burkina Faso e Niger. Il World Malaria Report 2021 mostra come, moderate interruzioni dei servizi per la malaria, causate dalla pandemia da SarsCov2, hanno portato ad un marcato aumento dei casi e dei decessi nel 2020, rispetto all’anno precedente: 241 milioni di casi di malaria e 627mila decessi; si sono contati 14 milioni di casi e 69mila decessi in più rispetto all’anno precedente. I risultati confortanti pubblicati a seguito della campagna di vaccinazione pilota, partita dal Malawi nell’aprile 2019 e che ha visto coinvolti oltre 1 milione di bambini tra Ghana, Kenya e Malawi, ha spinto l’Oms, nell’ottobre 2021, a raccomandare la vaccinazione di tutti i bambini residenti nelle aree a moderato ed elevato rischio malarico. Di fatto, RTS,S/AS01 è il primo vaccino a ricevere l’autorizzazione all’uso di routine nella popolazione a rischio. Allo stesso tempo, il moderato ottimismo riguardo la sua efficacia, che ad oggi non è altissima (26-56%), non consente ancora di far deporre le armi alla ricerca, che annuncia l’intenzione di sviluppare vaccini innovativi ad mRNA. La strategia messa in campo dall’Oms non si riduce alle sole campagne di vaccinazione, bensì include varie azioni collaterali per ottimizzare lo sforzo di debellare, in un futuro ancora poco definibile, la malaria. Tra questi strumenti innovativi troviamo la diffusione di repellenti specifici, trappole per le zanzare Anopheles e zanzariere trattate con due diversi insetticidi, vista la resistenza sviluppata ai tradizionali prodotti chimici, utilizzati come repellenti o per mantenerne sotto controllo la popolazione. La soluzione più innovativa tra gli strumenti messi in campo contro la diffusione della malattia è sicuramente la bioingegneria. Nell’aprile 2021, l’azienda americana Oxitec ha rilasciato, nelle Florida Keys, 5 milioni di esemplari maschio di zanzara Aedes aegypti geneticamente modificati. L’esperimento, dall’esito positivo, ha avuto come obiettivo decimare la popolazione femminile di Aedes aegypti  (possibile vettore di Febbre Gialla, Zika, Chikungunya e Dengue), attraverso un gene, trasmesso dagli esemplari maschi ingegnerizzati, che risulta letale per la sola progenie femminile, prima del raggiungimento dell’età adulta. I ricercatori sono convinti possa trattarsi di una soluzione drastica per il contenimento della diffusione della malaria e, in futuro, un’arma per la sua definitiva debellazione, obiettivo già stabilito per il 2030, ma che, al momento, non sembra ancora alla nostra portata.

di Valerio Orfeo

 

 

 

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