Fervono, anche quest’anno, nonostante il Covid, i preparativi per il Natale. Dicembre è il mese dedicato alla festa religiosa più sentita e più amata dal mondo cattolico; una gioia attesa per i più piccoli e una boccata d’ossigeno ancor più agognata per l’economia, anche se i consumi continuano a risentire della pandemia. Anche quest’anno, gli italiani spenderanno meno dello scorso Natale, che aveva già registrato una considerevole riduzione dei consumi, rispetto al 2019. Ad aggravare i tagli al budget per gli acquisti, quest’anno, anche inflazione e caro bollette. Si spende meno per i regali di Natale e in maniera differente rispetto al passato. Se viaggi, eventi e spettacoli hanno perso appeal, per colpa delle limitazioni dovute al Covid, con un brusco -85%, il mercato dell’e-commerce sta vivendo la sua età dell’oro, raddoppiando i numeri di un già florido 2019. Gli italiani hanno speso online 1,8 miliardi di Euro nel solo 2021, 21% in più dell’anno precedente. Varietà dell’offerta, prezzi convenienti e promozioni, le armi vincenti di un mercato da 4,280 trilioni di dollari l’anno, un settore che non vede crisi. La vertiginosa crescita e la capillare diffusione che sta avendo il mercato degli acquisti online in tutto il mondo (crescita media del 27,6%, con punte di +36% in America Latina; +79% nella sola Argentina) nasconde inevitabili insidie per l’ambiente. La logistica tutta, che si trova dietro l’acquisto di un regalo, stima l’Università del Delaware, ha quasi raddoppiato i suoi numeri. L’aumento dei veicoli circolanti non è l’unico problema legato al trasporto. La crescente richiesta di ridurre i tempi di consegna da parte delle piattaforme e-commerce, fa si che molti camion viaggino semivuoti o addirittura vuoti, con un conseguente aumento dei chilometri percorsi e di emissioni generate. Si stima che la consegna rapida (1-2 giorni) possa inquinare fino a 5 volte in più rispetto ad una consegna standard. Il trasporto risulta più conveniente in termini ambientali, solo se l’acquirente deve percorrere più di 15 km per raggiungere il punto vendita. Non meno impattante per il trasporto è la politica dei resi: molte merci compiono due viaggi, uno di andata e l’altro di ritorno. Secondo le statistiche, sono interessate da questo fenomeno soprattutto le piattaforme e-commerce dedite alla vendita di abbigliamento, dove metà della merce torna indietro come reso. Altro fardello dell’e-commerce è il packaging. Mediamente, l’involucro con cui ci arriva il prodotto a casa è tre volte più pesante rispetto alla tradizionale busta del negozio al dettaglio, oltre ad essere più difficile da smaltire perché multimateriale. Secondo alcuni studi, l’impatto ambientale del packaging dell’e-commerce può essere anche più di 10 volte superiore (182 g CO2 contro gli 11 kg di CO2 della busta del negozio). Un vertiginoso aumento degli acquisti fa si che aumentino anche gli involucri: il consorzio per il riciclo degli imballaggi di plastica Corepla ha reso noto che gli imballaggi degli acquisti online rappresentano il 15% del totale, ovvero 300000 tonnellate l’anno. La crescente attenzione all’inquinamento ambientale da materiali plastici, sta spingendo molte aziende a sperimentare nuovi materiali da imballaggio. L’alternativa più semplice è di certo l’utilizzo della carta. Se questo materiale, però, dovesse sostituire completamente la plastica negli imballaggi, anche se più facilmente riciclabile, non sarebbe una soluzione favorevole all’ambiente. L’eccessivo utilizzo di carta avrebbe, infatti, un impatto gravissimo sulle foreste, che sono già a rischio per la normale domanda di legname. Come sempre, quando si parla di consumi ed ambiente, si fa riferimento ad un’insanabile dicotomia, insita nella società moderna, che cresce all’ombra della poca chiarezza di intenti dei singoli e della politica, contesi tra una difficile visione a lungo raggio e il pensiero dell’immediato. In mancanza di un’efficace regolamentazione che mitighi l’impatto dei consumi sull’ambiente, l’unica pratica sempre valida, semplice, intuitiva e, più di altre, risolutiva, è ridurre.

di Valerio Orfeo

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