Uno spazio, ora riconosciuto formalmente anche dal Comune di Napoli, dove continuare ed anzi estendere l’elenco delle attività già poste in essere da un decennio facendo del luogo un punto di riferimento del quartiere Montesanto e non solo. Il nuovo centro giovanile “Sgarrupato’’ con sede in vico Sottomonte, a pochi passi dal parco pubblico dei Ventaglieri, s’appresta a diventare ancor di più un punto nevralgico di mutualismo a tutela di chi è in difficoltà in un territorio che alla indiscussa storicità (siamo d’altronde nel cuore del centro della città) s’accompagna un degrado sociale retaggio di decenni di sostanziale immobilismo culturale forse più forte di quanto s’immagini. Facciamo un breve passo indietro. Il 15 novembre scorso, su proposta dell’assessore ai Giovani, al Patrimonio e ai Lavori Pubblici Alessandra Clemente, la giunta comunale di Luigi de Magistris ha dato il via libera alla ristrutturazione del luogo, un tempo Ufficio Informagiovani del Comune di Napoli, grazie ad un finanziamento del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile nell’ambito dell’avviso pubblico “Giovani per la Valorizzazione dei Beni Pubblici’’ che rimanda al progetto “Fork People to Change’’. Il tutto, in sinergia con la II Municipalità. Ad animarlo saranno non solo gli attivisti dello “Sgarrupato’’ ma anche il centro giovanile Eta Beta, altra parte essenziale per lo sviluppo del nuovo polo culturale di Montesanto. L’obiettivo, spiega Chiara Palumbo di Eta Beta e già membro dello “Sgarrupato’’, «è quello di dare vita ad una serie di attività interconnesse tra di loro» a partire, aggiunge Palumbo, «da uno sportello dedicato alle donne vittime di violenza del quartiere che a tutt’oggi manca sebbene i casi di aggressioni fisiche e pressioni psicologiche siano nel quartiere e nelle zone circostanti in numero considerevole. Tra le idee c’è quella di stipulare convenzioni ad esempio con i parrucchieri, dove le donne possono sentirsi a proprio agio». Allo “Sgarrupato’’ s’organizzano da tempo eventi come l’organizzazione del carnevale sociale ed iniziative per i ragazzi del posto e sono presenti diversi sportelli come quello del diritto alla casa, per gli inoccupati, per il diritto allo studio, alla salute e allo sport giovanile con la nascita della squadra Spartak San Gennaro formata da ragazzi provenienti da contesti difficili (al team il nostro sito diede risalto agli albori ed anche nella recente querelle legata alla mancanza di un campetto dove giocare). E quindi, rinforza il concetto Margherita Diurno sempre di Eta Beta, «è opportuno far sì che questo spazio faccia della socialità il suo punto focale mettendo insieme le varie esperienze. Ma sia ben chiara una cosa: il percorso dovrà essere costruito in modo condiviso, prima ancora dei progetti da creare in corso d’opera è necessario creare una comunità». Soddisfatta l’assessore Clemente per la recente approvazione in giunta che dà vita al nuovo centro giovanile. «Lo “Sgarrupato’’ è la decima struttura dedicata ai giovani della Rete dei Centri Giovanili del Comune di Napoli. Le ragazze e i ragazzi dei nostri territori dei nostri quartieri hanno bisogno di sempre più spazi aperti e gratuiti dove sviluppare le proprie idee e progetti». 

di Antonio Sabbatino