Food for Soul è un progetto culturale fondato dallo chef Massimo Bottura e da sua moglie Lara Gilmore, per dare luce e voce al potenziale inespresso di persone, luoghi e cibo, che attraverso la trasformazione, mira a costruire cultura come strumento di resilienza, di aprire nuove opportunità di mobilità sociale e di incoraggiare un sistema alimentare salutare ed equo. A Napoli, dalla collaborazione tra Food for Soul e la Fondazione Made in Cloister, nel dicembre 2018, ha aperto il Refettorio Made in Cloister con lo scopo di offrire accoglienza attorno a un pasto nutriente a individui e famiglie della comunità locale in situazioni di vulnerabilità sociale e isolamento. Il progetto, prende vita nei meravigliosi spazi dell’ex-convento di Santa Caterina a Formiello, spazio gestito dalla Fondazione Made in Cloister, la cui missione è quella di attivare processi di sviluppo sostenibile nell’area, attraverso l’utilizzo di diverse forme d’arte, artigianato e gastronomia.

«La Fondazione ha la cucina, ma quest’ultima, veniva utilizzata solo per gli eventi. Quando, nel corso di particolari manifestazioni, lo chef Massimo Bottura, si trovò di passaggio a Napoli, Mimmo Paladino gli mostrò la Fondazione. Se ne innamorò e decise che quella sarebbe stata la sede del refettorio a Napoli. Essere stata scelta come chef responsabile e coordinatrice è stato per me un onore», spiega Sabrina Russo, chef responsabile e coordinatrice del refettorio.

Chef napoletani e campani sono chiamati a cucinare un menù di tre portate, utilizzando come materie prime le eccedenze alimentari donate da Carrefour e da altre aziende. La loro esperienza e la loro creatività diventano uno strumento efficace per rivelare il valore del cibo, in tutte le sue parti e le fasi della sua vita.

«Prima di cominciare questa avventura, sono stata una settimana a Modena per meglio capire come organizzare il lavoro. In pre pandemia, ogni lunedì sera, un team di volontari, tra cui i giovani studenti dell’istituto Isabella d’Este Caracciolo, accoglieva gli ospiti per cena. Oggi con il covid, il sistema è un po’ cambiato. E’ vero che gli ospiti sono seguiti anche da un punto di vista igienico sanitario, ma per evitare assembramenti e dunque per ridurre le occasioni di contagio, essendo anche aumentata la richiesta, prepariamo una cena d’asporto », specifica Russo.

Offrendo un pasto sano all’interno di uno spazio accogliente e aperto a tutta la comunità, il Refettorio Made in Cloister vuole diventare al tempo stesso un esempio di cambiamento e resilienza.

di Annatina Franzese

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