Un nuovo sguardo, questa volta pieno di luce come traspare dal suo volto e soprattutto dai suoi occhi disegnati su una parete colorati, della stessa piazza dove due anni prima ha rischiato di morire a causa del terrificante cinismo della camorra. Da sabato scorso Noemi Staiano, la bimba all’epoca di soli 4 anni rimasta gravemente ferita per sbaglio nel corso di un agguato criminale nel maggio 2019, potrà associare piazza Nazionale non più alla sofferenza di quel terribile giorno di cui porta ancora i segni, ma alla bellezza dell’arte grazie a un murales che la rappresenta e che lei stessa ha firmato. A dipingere la faccia angelica e lo sguardo profondo della piccola gli street artist Vittorio Valiante e Giulia Salamone i quali hanno ulteriormente ornato il posto con un messaggio – coloratissimo – del teologo tedesco che avversò il nazismo Dietrich Bonhoffer: “Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini”.

Le parole di mamma Tania– A partecipare all’inaugurazione del murales di Noemi, con i vari interventi coordinati dalla Fondazione Polis e dagli speaker di Radio Siani, molte delle principali autorità cittadine: dal prefetto di Napoli Marco Valentini al questore di Napoli Alessandro Giuliano e al comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, il generale Canio Giuseppe La Gala. Dal cardinale don Mimmo Battaglia all’assessore comunale alla sicurezza e candidato sindaco Alessandra Clemente oltre al presidente della commissione nazionale antimafia Nicola Morra. E, ovviamente, Noemi con i suoi genitori e gli altri familiari. Tania Esposito, mamma di Noemi, nel suo intervento ha spiegato: «Abbiamo detto a nostra figlia che saremmo andati alle giostre, proprio come voleva fare due anni fa. Ma allora Noemi a quella giostre non c’è mai arrivata e si è ritrovata in ospedale in fin di vita». Da Tania è arrivato poi un appello condiviso dalla famiglia. «Dobbiamo combattere per la libertà dei nostri figli contro la camorra. Se fosse successo al figlio di un camorrista quanto accaduto a lei avrebbero cercato vendetta. Noi invece quello che vogliamo è soltanto giustizia. La criminalità – ha detto ancora – qui ha sparato un pieno giorno tra la gente, ferendo una bambina che quando era a terra è stata anche scavalcata da chi è poi fuggito. Noemi, dopo due anni, porta ancora i segni psicologici e fisici di quello che è successo e non è facile spiegarle i motivi. Il murales è il simbolo che la questa piazza e questa città è nostra».

Gli altri interventi – «Ho visto il murale con questi occhi di Noemi, che avranno ancora più valore quando saremo capaci di specchiarci in questi occhi, in questa trasparenza e voglia di vivere, nel diritto ad esistere dei bambini. Bisogna avere il coraggio di denunciare, di sporcarci le mani per la giustizia e la verità» le parole del cardinale don Mimmo Battaglia, cardinale della chiesa di Napoli Voglio riprendere le parole che ho pronunciato nei giorni scorsi al funerale di un morto ammazzato: non mi spaventa il rumore dei disonesti, ma il silenzio degli onesti. Di «giornata bella per Napoli con un murales che è diverso da quelli che rappresentano il crimine e che noi stiamo eliminando» ha parlato il prefetto di Napoli Marco Valentini. «Due anni fa – la sua riflessione – è avvenuto un fatto inquietante, il ferimento di una piccola bambina. Ma questa piazza non solo ha gli occhi splendidi di Noemi ma rappresenta la volontà di tutta la città di allontanarsi dalla presenza violenta della criminalità. Io vedo un miglioramento; le forze dell’ordine collaborano e anche il tessuto associativo fa la sua parte perché ha una presenza forte. Noi però non ci dobbiamo accontentare».

di Antonio Sabbatino