buona novellaNAPOLI – Il 19 marzo arriva nelle librerie “La buona novella – Storie di preti di frontiera” della giornalista Ilaria Urbani, con prefazione di Roberto Saviano, edito da Guida. Il libro, dedicato a don Peppino Diana, esce nel giorno dell’anniversario della sua tragica morte. Tredici capitoli con tredici testimonianze di sacerdoti che dedicano interamente la propria esistenza agli ultimi.  «Tredici uomini coraggiosi che ci mostrano quotidianamente cosa voglia dire la parola missione, cosa significhi amare il prossimo e cosa sia davvero la chiesa – scrive Roberto Saviano nella prefazione – Questa carrellata di storie necessarie, di esperienze uniche, mostra chiaramente come dal racconto, dalla denuncia possa arrivare il riscatto. Come dal racconto di tredici vite eccezionali, fatte di vittorie e spesso di sconfitte, si possa comprendere una terra e amarla anche se non ci appartiene. Se poi quella è proprio la tua terra, quella in cui sei nato e cresciuto, ecco che queste esperienze ti danno le coordinate. Ti mostrano come poter vivere, come potercela fare. Come la disperazione può essere trasformata in speranza, in vita».
I PERSONAGGI DI FRONTIERA – Una Chiesa in prima linea, vicina alle persone e lontana dagli intrighi di palazzo. Le storie raccontano la “frontiera” di Napoli, tra il centro, le periferie e il litorale domizio, attraverso i  messaggeri della “buona novella”: il cappellano del carcere di Poggioreale don Franco Esposito; don Aniello Manganiello, ex parroco di Scampia; padre Antonio Bonato, missionario comboniano a Castel Volturno; padre Carlo De Angelis, una vita al fianco dei tossicodipendenti; padre Fabrizio Valletti, gesuita a Scampia; don Gaetano Romano, che opera nella periferia orientale sin dal caos post terremoto; don Antonio Loffredo, che ha scommesso sull’impresa solidale per salvare il rione Sanità da abbandono e camorra; don Félix Ngolo, che fa del calcio un momento di integrazione nell’hinterland flegreo; don Vittorio Siciliani, memoria storica di Scampia fin dagli anni in cui furono costruite le Vele; don Tonino Palmese, con la sua opera di diffusione della legalità e il sostegno ai parenti delle vittime di camorra; don Mario Ziello, voce battagliera dai Quartieri Spagnoli; padre Domenico Pizzuti ed il suo impegno per la convivenza con i rom; padre Alex Zanotelli, dall’Africa a Napoli per la rivoluzione dal basso. (S.M)

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