Maurizio-Patriciello
NAPOLI –  Ad annunciare la nuova iniziativa di protesta nella Terra dei Fuochi c’è una lettera accorata firmata da padre Maurizio Patriciello: “Nulla sia anteposto a questo impegno. Alle ore 17.00, partiremo da Orta di Atella e ci porteremo a Caivano. Tutti insieme. Portate i bambini. I loro palloncini bianchi ci ricordano che vogliano vivere felici. È un loro diritto. Un nostro dovere. Chi vuole porti la foto dei suoi cari morti di cancro o di leucemia. Diamo voce a queste persone che hanno pagato il prezzo più alto di questa assurda follia umana. Gridare ad alta voce è un loro diritto.” La marcia, che partirà i 4 ottobre da Orta di Atella per raggiungere Caivano, rappresenterà un momento di dolore e speranza al tempo stesso, affinché la morte di centinaia di persone a causa delle patologie riconducibili ai “veleni” non sia vana. Dovrà essere un cammino sereno, fanno sapere gli organizzatori, carico al tempo stesso di entusiasmo, voglia di cambiare il mondo, poiché “qualcosa di bello sta avvenendo nella nostra terra. Una cittadinanza attiva. Un popolo che si riappropria dei suoi diritti. Una vera partecipazione democratica. Civilissima. Ricusando ogni violenza”. La lettera di don Patriciello, infatti, termina così: “Cammineremo uniti. Uno accanto all’altro. Per farci forza. Per non rimanere soli. Per richiamare in vita la nostra terra in agonia. Forza. Coraggio. Nessuno faccia il pigro. Via i pusillanimi. I pessimisti non sono benvenuti. Abbiamo bisogno di sognatori. Di profeti. Di sentinelle che guardano lontano. Di chi vede il seme e dice: “ E’ un albero stupendo”. Avvisate amici e conoscenti. Parenti e colleghi di lavoro. Piccoli e grandi. Gente di destra e di sinistra. Credenti e non credenti. La nostra madre terra langue. Soffre. Boccheggia. Agonizza. Richiamarla in vita è nostro dovere”. di Paolo De Martino

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