di Francesca Damiano
Perugia. Lo chiamano “piano di contenimento”, e secondo quanto si apprende dalla Provincia di Perugia, si è reso “necessario per salvaguardare lo scoiattolo rosso, autoctono, la cui sopravvivenza nel territorio umbro sarebbe messa in pericolo dal “cugino” grigio, importato in Umbria nella seconda meta del Novecento dall’America settentrionale”.  Ma gli animalisti non ci stanno perché ammazzare nelle camere a gas centinaia di esemplari di una specie a favore dell’altra è un atto di pura cattiveria. “Sono stati dichiarati “specie aliena invasiva” e quindi condannati a morte senza appello – spiegano l’Ente Protezione Animali e la LAV  – noi diciamo “no” all’insensato sterminio organizzato dalla provincia di Perugia inviando una mail di protesta al Presidente.  L’appello è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore la sorte di questi animali: basta un click compilando il form  con il testo del messaggio al Presidente della Provincia di Perugia: “Gent.mo Presidente Vinicio Guasticchi,  mi unisco a ENPA e LAV per chiederle di sospendere le catture ed uccisioni degli scoiattoli grigi. Il massacro degli scoiattoli grigi, compiuto con il pretesto di preservare gli scoiattoli rossi, è un’azione crudele e priva di fondamento. Pensare di eradicare lo scoiattolo grigio continuando a consentirne l’importazione e la commercializzazione, non ha alcun senso e rappresenta un inutile dispendio di denaro pubblico. Gli scoiattoli grigi non devono essere le nuove vittime sacrificate al dogma della purezza della razza”.
PER SAPERNE DI PIU’
http://www.enpa.it/it/scoiattoli/

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