ROMA. Aumento della povertà, della dispersione scolastica, del lavoro minorile e dell’esclusione sociale. Sono i drammatici effetti della crisi, e del progressivo calo di risorse destinate alle politiche per l’infanzia e l’adolescenza, che sta soffocando i diritti di molti bambini d’Italia. Ma soprattutto mancano dati certi: persiste infatti la carenza di un sistema di raccolta dati, rappresentativi e uniformi tra le varie regioni, per la misurazione di diversi fenomeni che riguardano i minori, come pedofilia e pornografia, condizioni di adottabilità, sui minori fuori dalla famiglia, sulla violenza, sul maltrattamento dei bambini e sui minori con disabilità, inclusi quelli in età compresa tra 0 e 6 anni. Sono le principali indicazioni che emergono dal quinto rapporto sulla Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza redatto dal Gruppo Crc (che riunisce 85 associazioni e organizzazioni del terzo settore) che chiede quindi al governo un Piano straordinario di contrasto alla povertà minorile. Il rapporto è stato presentato alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, e del Garante per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Vincenzo Spadafora.
DISPERSIONE SCOLASTICA. In estrema sintesi, tra gli aspetti analizzati dal quinto Rapporto, emerge che il nostro Paese si colloca ai primi posti in Europa per dispersione scolastica e incremento della povertà e supera la media dell’UE per minori a rischio povertà o esclusione sociale. Sono 1.876.000 in minori in condizioni di povertà relativa, di cui 1.227.000 al Sud, ai quali si aggiungono 359 mila bambini che nel meridione vivono in condizioni di povertà assoluta, cioè non dispongono di beni essenziali per il conseguimento di standard di vita minimamente accettabili. Per questo il Gruppo Crc chiede al governo di approvare un Piano straordinario nazionale di contrasto alla povertà minorile, di implementare un sistema statistico del lavoro minorile a livello nazionale e locale, e di valutare l’impatto che le politiche economiche e le riforme legislative hanno sui più giovani. A proposito di dispersione scolastica, il Gruppo Crc raccomanda al Ministero dell’Istruzione di implementare il sistema informatico relativo all’anagrafe nazionale degli studenti e di finanziare progetti  di sostegno e incentivazione allo studio. Esprime inoltre forte preoccupazione per la cancellazione del Fondo nazionale straordinario per i servizi socioe educativi per la prima infanzia e per la mancata previsione delle allocazioni delle risorse per il Fondo nazionale per le politiche sociali. Riguardo alla violenza sui minori, nel Rapporto si sottolinea come in Italia il fenomeno dell’abuso dei minori on line continui ad essere drammaticamente grave ed esteso. L’armonizzazione delle leggi tra i paesi è fondamentale per interventi di contrasto efficaci, ma il disegno di legge di ratifica della Convenzione di Lanzarote (2007) è ancora in discussione in Parlamento.
MINORI STRANIERI. Il Rapporto dedica attenzione anche ai minori stranieri in Italia. In particolare approfondisce il tema della protezione e dell’accoglienza dei minori non accompagnati,che al 31 dicembre 2011 risultavano essere 7.750 di cui 1.791 irreperibili. Oltre alla mancanza di un sistema nazionale di accoglienza, il Rapporto segnala alcuni casi in cui i minori sono stati accolti in modo inadeguato, hanno vissuto in condizioni di promiscuità con gli adulti, privati di adeguate cure e della libertà personale. Nel documento, il Gruppo CRC affronta poi l’annosa questione del diritto di cittadinanza dei minori stranieri nati in Italia o giunti nel nostro Paese in tenera età, raccomandando al Parlamento una riforma della Legge 91/1992 per agevolarne l’acquisizione. Infine, il Gruppo CRC raccomanda al Ministero della Salute di recepire quanto gli operatori di settore ed i tecnici delle Regioni propongono e cioè di prevedere l’iscrizione obbligatoria al SSN, o almeno garantire il Pediatra di libera scelta e il Medico di medicina generale a tutti i minori stranieri presenti sul territorio nazionale, a prescindere dalla loro condizione giuridica.
PER SAPERNE DI PIU’:
Il Gruppo Crc

di Mirko Dioneo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui