ROMA. Nei presidi residenziali sono assistite 394.374 persone: circa 295 mila sono anziani con almeno 65 anni (il 75%), poco piu’ di 80 mila sono adulti tra i 18 e i 64 anni (20%) e circa 19 mila sono minori con meno di 18 anni (5 per cento). Gli anziani hanno, nella meta’ dei casi, oltre 85 anni, mentre il 74% degli ospiti anziani risulta in condizioni di non autosufficienza. Molto sbilanciato il rapporto tra generi: su circa 295 mila anziani ospiti dei presidi residenziali, oltre 220 mila sono donne. Gli adulti (18-64 anni) sono nel 61% dei casi uomini. Lo rileva l’Istat
IL DISAGIO. La tipologia di disagio prevalente e’ legato alla disabilita’ o a patologie psichiatriche (circa il 69% degli ospiti). Il 57% degli ospiti con meno di 18 anni non presenta alcuna problematica specifica, il 25% ha problemi di tossicodipendenza e il 16% risulta avere problemi di salute mentale o disabilita’. Quasi la meta’ degli ospiti minorenni (47%) viene accolta nelle strutture residenziali per problemi riconducibili al nucleo familiare. Poco piu’ di 14 mila minori sono stati dimessi dalle strutture di accoglienza nel corso del 2010, piu’ di uno su due risulta reinserito in una famiglia (di origine adottiva o affidataria). Gli stranieri residenti nei presidi sono complessivamente 16.023 (il 4% degli ospiti complessivi). Nel 59% dei casi si tratta di adulti (3 ogni mille adulti stranieri residenti), nel 35% di minori (6 ogni mille minori stranieri residenti) e soltanto per il 6% di anziani (1 ogni mille anziani stranieri residenti).
CHI GESTISCE. Nel 70% dei casi i titolari di queste strutture residenziali sono enti privati. In oltre i due terzi delle residenze sono gli stessi titolari a gestire direttamente il presidio. I titolari pubblici che non gestiscono direttamente le strutture si affidano piu’ frequentemente ad altre istituzioni pubbliche nel Nord (53% dei casi), mentre nel Centro e nel Mezzogiorno affidano la gestione piu’ spesso al settore privato (rispettivamente nel 54% e nell’83% dei casi).

di Mirko Dioneo

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