bambini-poveriROMA – «I dati resi noti dall’Istat che indicano in oltre 1.434.000 – pari al 13,8% –  i minori in povertà assoluta sono estremamente allarmanti. Non solo infatti i bambini e adolescenti che non hanno neanche il minimo per una vita accettabile sono aumentati ma sono i più colpiti dall’impoverimento più acuto, con un’incidenza superiore a quella della popolazione adulta: ormai più di 1 bambino su 7 vive in povertà estrema. Avere dei figli è diventato inoltre un fattore di rischio povertà tanto che l’aumento della povertà assoluta nelle famiglie si registra soprattutto in quelle con figli, in particolare se piccoli». È quanto dichiara Raffaela Milano Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children Italia, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.

Milano sottolinea che Save the Children aveva da tempo riportato con forza all’attenzione di tutti la grave condizione in cui vivono sempre più minori, in particolare nel Sud Italia, e aggiunge: «L’allarme dell’Istat conferma la gravità della situazione e la necessità di un piano specifico e articolato di contrasto alla povertà minorile, che preveda al suo interno alcune misure prioritarie come l’estensione  della carta d’inclusione sociale per l’acquisto di beni essenziali (la cosiddetta social card, ndr) a tutto il territorio nazionale, semplificandone e razionalizzandone i criteri di accesso».

Di qui la proposta: «Appare necessario un piano d’investimento a favore dell’istruzione pubblica, per tenere aperte le scuole con attività educative anche il pomeriggio e per garantire, senza ulteriori costi per le famiglie, l’insegnamento delle materie curricolari e i servizi di trasporto e mensa gratuiti per le famiglie più in difficoltà. Infine è necessario  che le spese dedicate all’infanzia siano considerate un investimento sul capitale umano. Save the Children propone una golden rule, cioè criteri di scomputo dal calcolo dell’indebitamento delle principali voci relative all’infanzia e alla scuola».

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