NAPOLI. L’assessore regionale all’Assistenza sociale della Regione Campania, Ermanno Russo, ha rilancio l’allarme sulla condizione dei servizi alla persona partecipando a un’audizione della Commissione Trasparenza con gli Ambiti sociali del casertano, convocata dal presidente dell’organismo consiliare Nicola Caputo (Pd). “In materia di assistenza sociale – ha spiegato l’assessore – il Governo ha scelto di accelerare sul fronte del federalismo, chiudendo definitivamente il capitolo dei trasferimenti alle Regioni. D’ora in avanti saranno stanziati ed in minima parte fondi soltanto per trasporti e sanità. La voce politiche sociali sparisce dal bilancio dello Stato, i servizi alla persona – dopo i tagli vertiginosi di questi anni alla 328 del 2000 – resteranno competenza esclusiva delle Regioni”.
L’assessore Russo ha poi rivolto un appello all’intero Consiglio regionale, appello che ha definito “ancora più pressante alla luce di quanto accaduto nelle ultime ore con la recente manovra del governo Monti”. “Chiedo – ha affermato –, come ho già fatto in Commissione Bilancio ed in aula, che tutte le forze politiche, in maniera bipartisan, facciano fronte unico per trovare le risorse necessarie, almeno 60 milioni di euro, per assicurare nel prossimo Bilancio regionale la copertura finanziaria – non dell’intera programmazione delle politiche sociali – ma almeno del segmento relativo ai servizi alla
persona”. “Quando parlo di servizi alla persona mi riferisco a quelle prestazioni sociali essenziali destinate a disabili, non autosufficienti, anziani e minori, che se non finanziate dalle Regioni rischiano di ricadere pesantemente sui bilanci delle famiglie, per chi una famiglia ce l’ha e può ancora contare sul suo sostegno”.
“La Campania si trova oggi nella drammatica condizione – ha concluso l’assessore Russo – di dover far fronte ai bisogni inderogabili delle fasce più fragili della popolazione senza più un apporto da parte dello Stato e, per giunta, con i tetti del patto di stabilità interno che impediscono di poter erogare finanche le somme impegnate, liquidate ma non materialmente trasferite
agli Ambiti sociali. In uno scenario di questo tipo occorre iniziare a pensare in concreto al federalismo sociale, partendo proprio da un’azione comune di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale per il recupero di risorse finalizzate a finanziare da subito i servizi alla persona”.

 di redazione

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