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ROMA – Dago , muore a 21 anni per un incidente stradale, investito mentre con gli amici spinge l’ auto rimasta senza benzina. La madre Maria Elena trova la forza di reagire, e dedica la sua vita alle persone vittime di traumi cranici gravi. “Casa Dago “nasce a Roma  nel ’92  accogliendo  otto ragazzi  fino ad arrivare a ottanta pazienti accompagnati dai familiari,  ma ora questa struttura, unica in Italia, rischia di chiudere. Nasce come servizio sperimentale perché racchiude tante competenze. E’ una casa famiglia , una struttura transitoria dove pazienti e familiari soggiornano fino a quando non hanno raggiunto il massimo del recupero. E ‘ un luogo di riabilitazione cognitiva , è un centro diurno per pazienti  che pur tornati a casa mantengono un percorso di socializzazione e di stimolo . Estremamente funzionale e necessaria la struttura rischia di chiudere per l’ennesima volta . A Tg1/Fa’ la cosa giusta a cura di Giovanna Rossiello, le testimonianze dei familiari, Maria Elena Villa  responsabile di “Casa Dago “ e Rita Formisano, primario unità post coma Fondazione  Santa Lucia . Insieme hanno scritto la guida per i familiari del paziente comatoso  e post-  comatoso. di Alessandro Barba
 

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