Lo scrittore Patrick McGrath, inizia il suo percorso lavorando con il padre, psichiatra nel
manicomio criminale dei Broadmoor, va, poi, in Canada nell’ospedale di OaKridge. Dopo tale esperienza , trasferisce la sua irrequietezza e la straordinaria fascinazione per il mondo
immaginifico di taluni suoi pazienti, nella scrittura.
Straordinariamente attuale il suo libro “ Follia” ( edizioni Adelphi, pag 294, prezzo 12,35).
Nell’Inghilterra del 1959, da un grigio manicomio criminale vittoriano uno psichiatra, Peter
Cleave, descrive la passione fatale tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell’ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio.

Tra i due scoppia una passione selvaggia che manda in pezzi la vita noiosa ma rispettabile di Stella, la quale cade vittima delle manipolazioni di Edgar, che avendo intuito la sua natura fragile, la usa con lo scopo di evadere dal carcere. In seguito, Stella accecata dall’amore per Edgar lo raggiungerà a Londra e vivrà per un breve periodo con lui. Ma ben presto la vera natura del detenuto emergerà e costringerà Stella a scappare. L’interesse di Peter si sofferma, in particolare, sulla ossessione di Stella che, nonostante la violenza e le minacce, difende l’immagine idealizzata del partner, lontana dal quale la vita sembra perdere senso. Stella non scorge un pericoloso assassino ma un uomo affascinante, un fragile ribelle da compatire, che in preda alla passione ha commesso un atto di violenza efferata.

Man mano che ci si addentra nella lettura si scopre l’amore di Peter per Stella. Sorgeranno,
pertanto, dubbi sull’oggettività del suo punto di vista e, contemporaneamente, ci si troverà a riflettere se “ la follia” è solo della coppia o anche del clinico che racconta .
Tutti siamo un po’ folli. Lo si è per amore, per la voglia di scoprire, per un’insicurezza personale, per personali fragilità.

Nessuna interpretazione della realtà soggettiva potrà mai essere totalmente rappresentativa del sentire collettivo e ciascuno di noi reca una parte di “ follia”.
In una società complessa ed articolata come la nostra , sempre più flebile il filo tra equilibrio e pazzia, razionalità ed idealizzazione, essere ed apparire.
Vivo in ciascuno di noi il conflitto tra desideri e pulsioni, spesso inespressi, e realtà.

di Maria Rosaria Ciotola

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