In occasione della Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla che si celebra oggi lunedì 30 maggio la Società Italiana di Neurologia (SIN) sottolinea la necessità, condivisa con i decisori politici, di un potenziamento della sanità territoriale che è stato posto, infatti, al centro dell’agenda politica dei prossimi anni e tra i pilastri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’obiettivo è quello di riorganizzare la presa in carico del paziente con una particolare attenzione alla prossimità della cura. 

Solo in Italia la SM colpisce circa 126.000 persone e oltre 3400 i nuovi casi l’anno1 diagnosi ogni 3 ore

Negli ultimi due anni, la pandemia da COVID-19 ha stimolato un’accelerazione nello sviluppo e nella disponibilità di servizi sanitari di prossimità che va nel senso di una migliore accessibilità dei pazienti alle prestazioni assistenziali. Molte di queste a basso impegno assistenziale potrebbero essere gestite in setting extra-ospedalieri, a livello territoriale e/o al domicilio del paziente, in diverse fasi del percorso del paziente con sclerosi multipla. 

“La Società Italiana di Neurologia – commenta il Prof. Claudio GasperiniResponsabile del Gruppo di Studio Sclerosi Multipla della SIN – sta lavorando a una proposta di modello organizzativo della presa in carico del paziente con SM   in cui possa essere  valorizzato  il setting territoriale e domiciliare con l’obiettivo finale  di  ridurre le distanze e migliorare l’assistenza dei nostri pazienti anche attraverso la telemedicina intesa come tele-visita, teleconsulto e tele-cooperazione.  

In questo contesto, il percorso di cura ideale per una corretta gestione e un’appropriata presa in carico non solo ospedaliera del paziente deve basarsi sul principio del best setting model e quindi: coinvolgere e coordinare tutti i nodi territoriali per ottimizzare la gestione del percorso dei pazienti, soprattutto cronici; facilitare l’accesso e l’empowerment del cittadino-paziente; ridurre le distanze tra ospedale e territorio, favorendo la comunicazione e l’interazione strutturata tra medici specialisti, infermieri specializzati/case manager, medici di medicina generale, operatori sanitari del territorio; evitare un improprio consumo di risorse, ridurre i costi non necessari e gestire la complessità favorendo la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale 

“La sclerosi multipla (SM) – dichiara il Prof. Alfredo Berardelli, Presidente della Società Italiana di Neurologia – è una malattia cronica del sistema nervoso centrale che solo in Italia colpisce circa 126.000 persone e fa registrare oltre 3400 nuovi casi ogni annoInsorge generalmente tra i 20 e i 40 anni con una maggiore frequenza nelle donne. Si tratta di una patologia dal forte impatto emotivo e sociale che comporta una disabilità rilevante, che, spesso, compare dopo alcuni anni di storia clinica e un lungo decorso che si prolunga per tutta la vita”.  

I sintomi più comuni della SM sono perdita di equilibrio, cattiva coordinazionetremoridisturbi del linguaggio, vista sfocata, riduzione di forzaperdita della capacità deambulatoria, perdita del controllo sfintericodeficit delle funzioni cognitivedisfagia, dolore, e fatica, che sono variamente presenti anche nello stesso soggetto. 

di Giovanna De Rosa

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