«La pandemia sta affliggendo il mondo, caro Ciro. Ci ha perfino impedito di vederci e organizzare le nostre iniziative solidali nel giorno del tuo compleanno. Noi prima di tutto preghiamo, perché tutto questo passi. E nel nome di quell’amore di Dio che sempre ci ha legato e ci ha unito, noi predichiamo in quest’epoca così difficile l’amore per il prossimo». Le parole che usa arrivano, come sempre, dritto al cuore fino a toccare le corde dell’animo umano. A metterle nero su bianco in una lettera aperta a tutti coloro che in questo momento stanno affrontando l’emergenza sanitaria, è Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito (il tifoso azzurro morto in seguito agli scontri fuori all’Olimpico prima della partita di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina il 3 maggio 2014). In occasione della sesta edizione del “Ciro day”, l’iniziativa dedicata ogni anno al compleanno di Ciro, morto prima ancora di compiere 30 anni, l’Associazione Ciro Vive ha scelto, ancora una volta, di scendere in campo a sostegno degli ultimi e dei bisognosi. Da questa mattina infatti i volontari sono impegnati nell’organizzazione della donazione del plasma all’ospedale del Mare di Napoli. «Lo faremo sia per i malati di Covid che per tutti coloro che hanno bisogno di sangue», spiega mamma Antonella, che ha voluto scrivere una lettera simbolicamente indirizzata al figlio nel giorno del suo compleanno, accompagnata da un video in cui le immagini ripercorrono la vita del giovane tifoso del Napoli e tutte le iniziative che in sua memoria sono state portate avanti in questi anni.

«Mio adorato Ciro, anche quest’anno vogliamo celebrare la vita nel giorno del tuo compleanno, come facciamo da quando tu non ci sei più – è l’incipit dell’accorato scritto – Per 29 anni abbiamo vissuto questo giorno con il sorriso, e sopratutto insieme. La nostra famiglia ti ha sempre circondato d’amore e tanti sono gli amici che in vita ti hanno amato». «Da quando tu sei volato in cielo, noi abbiamo perso per sempre il sorriso ma non la speranza – prosegue – Perché sappiamo che la tua vita non è stata vana e ci battiamo perché quello che ti è successo non capiti più. Perché lo sport e il calcio devono essere quello che sono stati per te: passione, divertimento e socialità». Poi il ricordo di quel giorno speciale di 36 anni fa (l’età che oggi avrebbe Ciro): «Quello in cui sei venuto al mondo è stato un giorno speciale: ricordo come fosse ieri il 23 novembre 1984. Un giorno per noi tutti di festa, che mai dimenticheremo. Per questo con tuo padre e i tuoi fratelli volgiamo non disperdere quell’amore meraviglioso che ha distinto i tuoi giorni e i tuoi anni di vita». «Ti hanno spezzato le ali, figlio mio, in quel maledetto giorno, ma nessuno potrà cancellare l’amore che Dio ha messo nei nostri cuori. Quell’amore – aggiunge mamma Antonella – che ogni anno ci porta negli ospedali, nelle carceri e tra chi vive nel bisogno nel giorno del tuo compleanno. Perché anche se non abbiamo più tanta voglia di sorridere, nell’amore che vogliamo donare agli altri troviamo un po’ di sollievo. Troviamo un po’ di cura alla nostra ferita, perché sappiamo che tu hai vissuto e sei morto per difendere il prossimo e per amore dei bambini». «Torneremo a vederci, speriamo presto, per ricordare te e fare del bene come tu avresti voluto – conclude la Leardi – Tu amavi la vita e le cose semplici e mai come in questo periodo storico noi vogliamo celebrare la vita come dono di Dio, da apprezzare e difendere».

di Giuliana Covella