Per fronteggiare  questo momento storico, particolarmente delicato, dell’emergenza ‘Coronavirus’, il Governo ha emanato il DPCM che sancisce la sospensione delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado e dispone l’attivazione di una didattica a distanza avendo anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Lo scopo non solo è continuare a garantire il diritto all’istruzione, ma anche far sentire agli studenti ed alle famiglie che la Scuola non si ferma e che è presente, soprattutto in momenti difficili e senza precedenti come questo. “Anche noi, dell’istituto I.S.I.S G.Ferraris di Caserta- si legge in una nota diffusa dall’Istituto- ci siamo attivati grazie al social network Whatsapp e la condivisione di materiale multimediale sul blog presente sul sito istituzionale: https://buonepraticheferraris.blogspot.com/.
Perché Whatsapp e non classroom, weschool, edmodo o altri ancora? Semplicemente perché durante la fase di progettazione, realizzata dal gruppo PNSD sotto la guida attenta e costante del Dirigente Scolastico prof.ssa Antonietta Tarantino, si è pensato alla tecnologia che al momento fosse più familiare e più diffusa sia tra gli studenti che tra i docenti; ad una didattica facilitata e inclusiva che si ponesse l’obiettivo di rispondere alle diversità di ogni singolo alunno. Noi del Ferraris – si legge ancora-crediamo fortemente che l’innovazione sia importante ma riteniamo anche che la Scuola debba evitare che le ‘buone pratiche’ vengano standardizzate e collocate nella vetrina delle buone maniere. Deve puntare alla qualità del servizio offerto, calandosi nel tessuto sociale del territorio per mantenere l’efficienza e l’efficacia della propria didattica. Si è quindi pensato a renderla affascinante e che le lezioni fossero accattivanti anche se svolte a distanza, sperimentando questa nuova avventura, consapevoli che, come pionieri, il viaggio intrapreso non sarebbe stato scevro di contraddizioni e difficoltà”. Le lezioni sono state divise in 5 giornate, da lunedì a venerdì, secondo un orario prestabilito che prevede due discipline al giorno, della durata di due ore ciascuna. Circa 1500 studenti e 160 docenti, divisi in 57 classi, probabilmente ancora in pigiama e comodamente sdraiati sul proprio letto, erano pronti ad entrare nella propria classe virtuale per rispondere all’appello e per visionare la prima attività didattica in programma, condivisa da chi amministra i gruppi.