NAPOLI- Un evento che ha lo scopo di promuovere da un lato il sentimento di inclusione sociale sul territorio e lo spirito i comunità di un tipo di musica che unisce alla danza il folclore. Non a caso si svolgerà in una location d’eccezione come lo Scugnizzo Liberato, punto di aggregazione per varie culture e comunità. Grazie a Neapolis Balfolk, associazione che da un anno è attiva nella diffusione della cultura delle danze francesi sul territorio napoletano e non solo, in questo secondo appuntamento della stagione concertistica folk 2017/2018, presenterà un concerto a ballo con il duo Montanaro-Cavez. Il concerto si terrà venerdi 15 dicembre alle 21.30 presso lo Scugnizzo Liberato, in salita Pontecorvo 46, a Napoli. Il duo rappresenta un incontro tra due artisti  noti e apprezzati per la loro musicalità. Insieme Sophie Cavez e Baltazar Montanaro sono ancora più espressivi e si evolvono con rispetto, complicità e naturalezza. Baltazar riporta l’influenza musicale del suo famoso padre e l’estro creativo chiaro nei dipinti della madre, mentre Sophie ha un’anima da disegnatrice e poetessa. L’incontro tra l’organetto di lei e il violino di lui genera magnifiche scintille di energia, nel massimo relax e con una naturalezza sconcertante. Il loro ultimo disco si intitola “Il Terzo Tempo2, una continuazione dei loro viaggi, con un nuovo elemento sonoro, il violino baritono di Baltazar: «Il Terzo Tempo. Colui che chiude il passo, per aprirne un altro, colui che rilancia, come un valzer in tutto il mondo. È giunto il momento per noi di guardare indietro e di vedere più lontano in avanti. È giunto il momento per voi di ascoltare il nostro terzo tempo, il punto di arrivo e di partenza dei nostri viaggi, delle nostre avventure e dei nostri incontri umani», dicono gli artisti (http://www.duomontanarocavez.sitew.com/).
La collaborazione tra Neapolis Balfolk e lo Scugnizzo liberato va avanti ormai da un anno. L’ex carcere minorile “Filangieri”, un edificio seicentesco che fu ancor prima sede del convento delle monache Cappuccinelle, è stato restituito alla comunità locale il 29 settembre 2015 dagli attivisti della Campagna Scacco Matto, insieme ad alcuni abitanti del quartiere Montesanto. Da quel momento la struttura è dedicata ad attività sociali, di auto-reddito, di inclusione etnica, di mutuo soccorso e di ristrutturazione di uno dei beni comuni della città.
di Giuliana Covella

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