NAPOLI – “Il bullo per essere tale ha bisogno del consenso. Se ai ragazzi insegniamo che non bisogna assecondare tale fenomeno, il bullismo viene di fatto arginato”. A dirlo è Giuseppe Pezza, preside dell’istituto tecnico “Galvani” di Giugliano (che si trova a pochi chilometri da Mugnano dove venerdì sera un 13enne è stato picchiato per strada da tre suoi coetanei) che da oltre un anno ha avviato un singolare progetto nella sua scuola e che sta andando avanti con discreto successo. Due-tre alunni per classe sono stati appositamente formati ad aiutare non solo le potenziali vittime di atti di bullismo ma anche gli stessi bulli. I ragazzi hanno seguito un vero e proprio seminario di formazione che ha visto in cattedra esperti e psicologi. Anche perché, fanno capire dalla scuola, bisogna valutare caso per caso, comprendere con attenzione se si tratta realmente di un fatto di bullismo o di altro. “Il bullo agisce – dice il preside Pezza – quando ha il consenso del gruppo. E se ai ragazzi spieghiamo che bisogna sempre dire no alla violenza e alla sopraffazione il bullo finisce per non non avere consenso non ha più il motivo per comportarsi in questo modo”. E sono proprio i ragazzi scelti e formati nelle varie classi, che tengono un colloquio costante con i loro docenti, a illustrare di continuo ai loro compagni questa strategia. “In questo modo – prosegue il dirigente scolastico – attuiamo un’opera di prevenzione costante che sta dando dei risultati soddisfacenti”.

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