lagerback - foto del giorno
                                                                                                                                                                                                                                                         di Luca Mattiucci e Alice Martinelli
MILANO –  « Ad oggi sono circa 600 milioni le persone ipovedenti a causa di errori refrattivi non corretti – spiega Massimo Maggio – direttore di CBM, tra le più accreditate ONG nel campo della lotta alla cecità nei Paesi  in Via di Sviluppo – Un bambino che non ha la possibilità di utilizzare un semplice paio di occhiali da vista, non ha la possibilità di ricevere un’istruzione e quindi diventa un peso per la famiglia e la comunità in cui vive. Nella peggiore delle ipotesi, viene abbandonato dalla famiglia proprio perchè non è considerato un soggetto produttivo». Maggio ci spiega come si passa dalla luce al buio nel Terzo Mondo mentre continua a consegnare pettorine rosse alle centinaia di cittadini che, complice una giornata di cielo sereno, hanno deciso ieri sera di aderire alla seconda edizione di “Luci in bici”, l’iniziativa di sensibilizzazione sul tema che rientra nel ciclo di attività che CBM mette in campo ogni ottobre nell’ambito della campagna “Apriamo gli Occhi” (SMS solidale 45505, attivo dal 6 al 27 ottobre, che permette con 2 euro di contribuire ai progetti della ONG in ben 12 Paesi). Ma se nel Sud del mondo bisogna lottare per non perdere la vista, qui nella pancia della balena è necessario riaprire gli occhi ai tanti che potrebbero dare una mano.

LA MANIFESTAZIONE – “Luci in bici” nasce esattamente dalla volontà di “far aprire gli occhi” a chi se la passa meglio: in testa due risciò e subito a seguire oltre 200 biciclette, abbellite dalle più bizzarre luminarie, hanno attraversato il centro della città trillando con i propri campanelli e riscuotendo l’attenzione dei passanti da piazza Oberdan sino all’Arco della Pace per portare metaforicamente il messaggio della campagna: “insieme possiamo riportare la luce nella vita di migliaia di persone”.  Un messaggio che si libera in cielo con un migliaio di palloncini colorati sganciati dalle bici sul finire della manifestazione.
 
LAGERBACK TESTIMONIAL – “I medici di CBM potranno – spiega una bellissima Filippa Lagerback in sella ad una bici bianca, tesimonial dell’oragnizzazione e preparatissima sul tema – realizzare grazie al ricavato operazioni oculistiche per i bambini delle famiglie più povere che vivono lontano da metropoli e quindi da strutture ospedaliere. Nelle due edizioni passate i medici hanno restituito la vista a ben 12.000 persone con interventi chirurgici e donato ben 5.000 paia di occhiali. Sono qui anche io stasera perchè questi angeli del bene hanno portato la luce nella vita di tutte queste persone  e le loro vite sono cambiate per sempre”. Racconta del suo ultimo viaggio con medici e funzionari di questa Onlus, in Uganda, nell’Africa Nera dove un bambino cieco su due muore entro un anno dalla perdita della vista: “Sono stata con i medici in Uganda perchè volevo vedere da vicino il loro lavoro: è stata un’emozione fortissima”.
I PARTECIPANTI – Un’idea condivisa dai tanti cittadini: “Acquistare un paio di occhiali o curare una cataratta qui a Milano, cuore dell’occidente, è a giusta ragione considerata pura routine. Ma dall’altra parte del mondo, neppure troppo lontana, queste pratiche risultano essere delle vere e proprie rarità. I miei figli sono fortunati e sono qui perchè credo che questo poter vedere sia un diritto di tutti, non solo nostro”, racconta Elena, commercialista. “Africa, America Latina e Asia sono i tre continenti dove ogni giorno, meglio, ad ogni minuto trascorso un bimbo diviene cieco. Io non ci sto e son qui a dimostarlo pedalando. Perchè vorrei che i noi come cittadini del benessere facessimo di più” racconta Enrico, insegnante elementare. “La carenza di servizi, personale specializzato e strumenti incapaci di contrastare banalità come astigmatismo, miopia e ipermetropia, come testimoniano anche i rapporti periodici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, diviene un fattore di rischio per milioni di bambini con un’incidenza del 90% sul totale dei casi individuati in tutto il globo”, aggiunge Franco, medico. Si torna a casa ebbri di questa singolare marcia. Ma la campagna continua nel foyer del Teatro Dal Verme fino al 30 ottobre, con la mostra fotografica #apriamogliocchi.

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