cucina5FOGGIA- Conoscere il mondo attraverso i sapori, le ricette, i piatti tradizionali dei vari Paesi. E se la degustazione delle portate è accompagnata dalla musica, dalla storia e dalle fotografie che raccontano le diversità dei popoli, allora ci sono tutti gli ingredienti per favorire momenti di socializzazione e di scambi interculturali. Perché «in genere, per conoscere una persona devi mangiare con lui. E mangiando con lui accorci le distanze, diminuisci le tue diffidenze, inizi a dialogare». Lo sanno bene gli operatori del Centro Interculturale Baobab di Foggia, che dallo scorso sabato, hanno iniziato a “girare” il mondo grazie al “Laboratorio di cucina interetnica”, otto appuntamenti culinari che hanno come chef d’eccezione altrettanti cittadini stranieri.
CUOCHI MIGRANTI- Siria, Albania, Brasile, Egitto, Marocco, Senegal, Polonia e Bulgaria. Nel “Laboratorio” sono rappresentati quasi tutti i cinque continenti. Ed i cuochi che, nelle cucine del Villaggio don Bosco provano a svelare i segreti delle varie ricette, sono tutti migranti che vivono da tempo in Italia e che sono ormai integrati nel tessuto socio-economico del territorio foggiano. Come Anelia Pirgozlieva, mediatrice culturale, che farà assaggiare agli oltre quaranta iscritti al laboratorio i piatti tradizionali della Bulgaria. O Aziz Felaupess, amante della buona cucina, che ai fornelli si diletterà con l’intento di avvicinare i partecipanti ai tipici gusti egiziani. Ad inaugurare il Laboratorio, però, è stata Nora Aoun, siriana, che prima di spiegare le ricette del suo Paese ha sfruttato l’occasione per mostrare le bellezze, i monumenti e gli aspetti piacevoli della Siria, di gran lunga preferiti alle questioni politiche che stanno alimentando i venti di guerra da quella parte di mondo. Accompagnata da tutta la famiglia, Nora ha seguito da vicino i corsisti nella preparazione dei piatti elaborati in cucina, dispensando consigli e favorendo momenti di conoscenza. L’appuntamento, quindi, si è concluso con una grande tavolata all’insegna della condivisione e con la possibilità di assaggiare una “fetta” di mondo.
IL GUSTO DELL’INTEGRAZIONE- Quello del “Laboratorio di cucina interetnica” rientra tra le iniziative che il Centro Interculturale Baobab ha messo nel calendario del nuovo anno sociale. Oltre a dare vita ai Laboratori di Arte, di Cultura e di Partecipazione, gli operatori hanno pensato di avvicinare la comunità locale ai temi dell’intercultura prendendola per la gola. «Uno degli obiettivi di questa iniziativa – spiega Angela Orlando, coordinatrice della struttura – è quello di favorire scambi interculturali e di avviare processi di socializzazione fra i partecipanti al Laboratorio ed i cuochi migranti. Così come puntiamo a far vincere le diffidenze, a conoscere gli altri Paesi attraverso i gusti, i sapori, le ricette tipiche». Fino al 14 dicembre, dunque, il Villaggio don Bosco profumerà di odori interculturali. E custodirà gli ingredienti più giusti per assaporare il gusto dell’integrazione. «A volte basta poco. Se offriamo una fetta di dolce alla vicina di casa, o se le confidiamo il segreto della nostra ricetta, parliamo di buon vicinato. Se questo riusciamo a farlo con una persona straniera – conclude Orlando – allora possiamo parlare di interazione».

di Emiliano Moccia 

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