CANADA- Da oggi la giustizia sportiva ammette l’uso «ricreativo» di sostanze altrimenti considerate dopanti. Le nuove norme appena approvate concedono maggiore tolleranza sull’uso della cannabis da parte degli atleti: la Wada (Agenzia mondiale antidoping) ha alzato sensibilmente la soglia entro la quale si risulterà positivi a questa sostanza, ovvero 150 nanogrammi per millilitro, dieci volte il livello attuale. Il consumo di cannabis è vietato ai Giochi olimpici dal 1999: anche se non porta alcun miglioramento nelle performances, può avere un effetto calmante e aumentare la disposizione al rischio. Diverse Federazioni sportive hanno chiesto a più riprese di eliminare addirittura la cannabis dalla lista delle sostanze proibite. Soprattutto perché gli effetti sono esclusivamente rilassanti e non producono un reale vantaggio per le performance atletiche.
IL PRECEDENTE– Nel 2009 aveva destato clamore la foto del campione di nuoto Michael Phelps, sorpreso a fumare da un cilum di vetro. In quel periodo il nuotatore non era impegnato in gare internazionali, ma fu ugualmente sospeso dalla sua federazione per tre mesi.

di Redazione Online (corriere.it)

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