di Francesco Gravetti
MILANO. Si è conclusa  la seconda edizione di Sodalitas Social Innovation, il programma di Fondazione Sodalitas nato per migliorare la capacità progettuale delle organizzazioni del Terzo Settore e favorire partnership innovative fra profit e nonprofit.
I NUMERI. 129 i progetti presentati  da 123 Organizzazioni Nonprofit. Di questi, 13 sono stati selezionati da una Giuria presieduta dal Segretario Generale di Fondazione Cariplo Pier Mario Vello e da un gruppo di autorevoli rappresentanti di imprese, istituzioni e fondazioni erogatrici. Alcune di queste stesse imprese – Accenture, Edison, ENI, UBS, Roche, Terna, – insieme al Comune di Milano sono intervenute all’incontro odierno facendosi portavoce degli obiettivi e dei contenuti delle iniziative più meritevoli di quest’anno. Hanno ottenuto questo riconoscimento i progetti di: Diesis Onlus; CEFA Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura Onlus; Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici (AIMaC); Itaca ong/onlus; Europe Consulting Società Cooperativa Sociale (ONLUS); Associazione Internazionale Volontari Laici – LVIA; Città Solidale. Hanno invece ricevuto una Menzione Speciale: Farsi Prossimo Onlus; LIPU Onlus – Lega Italiana Protezione Uccelli; FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap; Jolibà; Celim Bergamo e Movimento per la lotta contro la fame nel mondo (mlfm).
ON LINE. Tutti i progetti partecipanti alla 2^ Edizione di Sodalitas Social Innovation sono consultabili sul nuovo sito www.socialinnovation.sodalitas.it, presentato in anteprima durante l’evento. Si tratta del primo portale italiano interamente dedicato alle partnership profit-nonprofit come motore per lo sviluppo di progetti sociali innovativi. Il database contiene i progetti più meritevoli tra quelli partecipanti alla prima edizione di Sodalitas Social Innovation e tutte le iniziative presentate alla 2^ Edizione del programma. Il sito propone inoltre notizie dal mondo inerenti il rapporto tra profit e nonprofit ed è stato arricchito di una sezione dedicata alle imprese e alle organizzazioni che hanno deciso di sposare gli obiettivi del progetto.
 
LA CRISI. “La nutrita partecipazione delle ONP anche per questa seconda edizione di Sodalitas Social Innovation conferma la sempre più crescente necessità di aprire un canale privilegiato con le imprese – ha dichiarato Ugo Castellano di Fondazione Sodalitas – La crisi economica e  l’andamento negativo delle raccolte fondi spingono il nonprofit a confrontarsi in modo sempre più professionale con le imprese. L’intento di Sodalitas Social Innovation è proprio quello di dotare i progetti sociali di strumenti e linguaggi condivisi. Con il nuovo sito www.socialinnovation.sodalitas.it, inoltre, da quest’anno imprese e nonprofit potranno avere un ulteriore punto di incontro che consenta loro di proseguire il dialogo anche oltre l’evento”. Una crisi, quella del nonprofit, testimoniata anche dai nuovi dati sulla raccolta fondi presentati durante l’evento dall’Istituto Italiano della Donazione secondo il quale le ONP intervistate hanno registrato, nel 2012, un calo molto significativo delle raccolte fondi da privati (cittadini e imprese): solo il 24% ha aumentato la propria raccolta fondi nel 2011 rispetto al 2010, contro un 39% che non ha avvertito nessun cambiamento sostanziale e un 37% che dichiara di averla diminuita. L’andamento delle raccolte fondi nel 2011 è dunque decisamente peggiorato se confrontato con l’anno precedente: si dimezza il numero delle ONP che migliorano (-23%) e aumenta di 8 punti percentuali il numero di quelle che peggiorano.
 

I PROGETTI SOCIALI PIÙ MERITEVOLI SELEZIONATI DA SODALITAS SOCIAL INNOVATION

Progetto vita indipendente  “Passo il weekend con amici” – di Diesis Onlus

Le persone affette da autismo necessitano, per tutto il ciclo di vita, di diversi livelli di aiuto. Scopo del progetto di Diesis Onlus è la realizzazione di singoli moduli mirati a incrementarne l’autonomia, garantendo ai ragazzi l’opportunità di vivere dei weekend indipendenti, fuori dal consueto ambiente domestico.
Il progetto si articola in una proposta che considera di primaria importanza per i ragazzi affetti da autismo, da un lato, uno spazio fisico-abitativo che favorisca lo sviluppo di autonomie cognitive e comportamentali, e dall’altro la strutturazione di un ambiente educativo che favorisca la riduzione dei comportamenti problematici. La durata del progetto è di 12 mesi (24 fine settimana per un totale di 2 moduli al mese) ed è rivolto ad un primo gruppo di 16 ragazzi tra i 18 e i 25 anni. DIESIS intende stabilire partnership con imprese di qualsiasi settore per la cessione di servizi o di beni utili al progetto e per favorire il volontariato d’impresa, al fine di sperimentare l’integrazione con persone provenienti dal mondo lavorativo in un ambito differente.
 

“Mare nostrum” – di  CEFA Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura Onlus

CEFA ha ideato il progetto “Mare Nostrum” con l’obiettivo di implementare percorsi – individuali o familiari – di rimpatrio volontario assistito (RVA) per cittadini stranieri provenienti da Marocco e Tunisia che vivono nelle province di Bologna, Modena, Ravenna, Forlì-Cesena, Piacenza, Milano, Brescia, Pavia e Torino.
Il progetto si presta molto facilmente al coinvolgimento del mondo imprenditoriale da tre punti di vista: presenza di manodopera per le imprese italiane che hanno attività in Marocco e Tunisia; attivazione di una collaborazione per stage in Italia per coloro che vorrebbero prendere una specializzazione da sfruttare poi nel loro territorio d’origine; attenuazione delle conseguenze della crisi economica che hanno prodotto disoccupazione e disagio presso la popolazione migrante. Questi fattori si traducono in costi sociali e problemi per le comunità locali italiane.
 

“PRO-JOB.  Lavorare durante e dopo il cancro: una risorsa per l’impresa e per il lavoratore” – di Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici (AIMaC)

Il recente sondaggio AIMaC-Piepoli (2008) ha messo in luce che il 90% dei malati oncologici ritiene fondamentale lavorare. Questo bisogno del singolo e della società nel suo complesso si riflette nella necessità, da parte delle aziende, di sviluppare interventi organizzativi volti a sostenere il reinserimento lavorativo dei pazienti e/o familiari che tengano in considerazione sia gli aspetti di performance che di benessere soggettivo e organizzativo.  Il progetto di AIMaC mira a: sviluppare strumenti volti a promuovere l’inclusione dei lavoratori malati di cancro nel mondo produttivo; sensibilizzare il management a creare per il malato condizioni ottimali nell’ambiente di lavoro; agevolare i lavoratori che hanno parenti malati a conservare il lavoro grazie alle tutele normative vigenti. È stato infatti calcolato (Working With Cancer – BT – 2009) che con un’adeguata informazione si possono abbattere le assenze per malattia del 20% tra i malati e del 40% tra familiari di un malato, oltre che una riduzione drastica del ricorso al prepensionamento anticipato, dal 25 al 5% in 5 anni.

“Così lontano, così vicino” – di Itaca ong-onlus

Il progetto “Così lontano, così vicino” risponde a un bisogno ad oggi insoddisfatto: quello dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) che, non avendo il tempo di terminare il loro percorso di inserimento, si ritrovano a 18 anni a rischio di espulsione, vanificando un percorso di inclusione iniziato da minorenni.
L’iniziativa intende realizzare un intervento individuale mirato al raggiungimento dell’autonomia, che consentirà ai minori di integrarsi nel tessuto socio-economico locale, passando attraverso sostegno all’apprendimento della lingua italiana, attività di integrazione e formazione.  L’approccio adottato è un processo integrato che, grazie alla partnership attivata, mette insieme interventi di formazione, sostegno all’integrazione e all’inclusione. Elemento d’innovazione sarà l’impiego di operatori pari: ragazzi che provengono da percorsi evolutivi conclusi, con la loro esperienza, faranno da tutor/fratelli maggiori ai ragazzi inseriti nel progetto. Il progetto potrà avere continuità poiché potrà funzionare da modello replicabile dalle istituzioni locali e dalle agenzie formali e informali del territorio, mettendo in rete le esperienze maturate. Itaca potrà diffondere il modello d’intervento tra le strutture associate che accolgono MSNA e lavorando in rete con i servizi sociali del comune di Napoli.
 

“AntHology” – di Europe Consulting Società Cooperativa Sociale (ONLUS)

A Roma si stimano ca. 6000 persone senza dimora (PSD). L’Istat ha censito 42 organizzazioni attive su Roma, che erogano circa 171 servizi alle PSD. Tra esse manca un sistema di condivisione di informazioni e dati che superi la frammentazione degli interventi e garantisca una presa in carico condivisa dei soggetti svantaggiati.  Il progetto di Europe Consulting vuole creare una connessione tra i servizi del territorio, delle azioni e dei percorsi di sostegno offerti alle persone emarginate, attraverso la realizzazione di una piattaforma informatica che interconnetta, con webservice specifici, le banche dati utilizzate dalle organizzazioni. Una volta sviluppato, il software alla base di questa piattaforma potrà essere trasferita ed utilizzata anche per altre reti di servizi da interconnettere e rendere sinergici sul territorio.
 

“Trattamento e valorizzazione dei rifiuti plastici nella città di Conakry” – di Associazione Internazionale Volontari Laici-LVIA

Il progetto di LVIA ha l’obiettivo di “dare un valore economico” ai rifiuti plastici, mobilitando tutti gli attori del territorio attraverso la creazione di un Centro di Trattamento e Valorizzazione dei rifiuti Plastici (CTVRP) che acquisti i rifiuti direttamente dalla popolazione per rivendere alle imprese un prodotto lavorato. Questa filiera permetterà la creazione di 17 nuovi posti di lavoro permanenti e destinati a donne, un aumento di reddito per 1000 tra le famiglie più povere della città, nonché il riciclo di 120 tonnellate di rifiuti plastici all’anno. Il progetto – di cui sono attualmente partner il Comune di Ratoma e la DNACV (Direzione Ambiente) – garantirà, con un volume di 120 tonnellate di rifiuti di plastica acquistata per anno, un ritorno alle PMI e ai cittadini di circa 15.000 € all’anno.

“Ponte sull’oceano” – di Città Solidale

In Argentina 30.000 persone vivono nei manicomi in condizioni di totale degrado e abbandono. Città Solidale, forte della propria esperienza sul territorio, intende sperimentare la creazione delle prime 2 imprese per l’inclusione lavorativa di disabili mentali stabilizzati dimessi dai manicomi di Buenos Aires e La Plata, trasferendo il proprio know how in materia di riabilitazione psicosociale, di cooperazione sociale e di inclusione lavorativa agli Operatori, agli utenti e alle famiglie interessati. Tra i risultati attesi: avvio di 2 imprese produttive su base cooperativistica dimostrative; inserimento nel lavoro di 20 persone, di cui 10 disabili mentali.

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