NAPOLI. C’era una volta un tenace uomo di Chiesa che ha passato tutta la sua vita a combattere per i diritti degli altri. Dall’africa sub sahariana, ai vicoli bui di Napoli, padre Alex Zanotelli, non ha mai perso la forza e la determinazione che da anni lo contraddistinguono. L’ultima battaglia, in ordine cronologico, è quella per “l’ oro blu” ,«l’acqua è la madre della vita», ci dice fermo appena gli ricordiamo della “Giornata mondiale dell’acqua”.
Oggi è il “compleanno” dell’acqua, uno degli elementi fondamentali per la nostra vita.
«Anche la scienza ci dice che tutta la vita è resa possibile grazie all’acqua. Possiamo resistere senza dormire e senza mangiare anche per giorni, ma senza acqua no».
Spesso però ci sono troppi sprechi, forse sarebbe meglio regolamentare l’uso attraverso la gestione privata?
«Il primo peccato che abbiamo fatto è stato privatizzare l’acqua, che è un bene essenziale. Se non ne avessimo o se fosse gestita privatamente è come se vivessimo senza diritti. Senza acqua non si vive».

Eppure nelle agende politiche non è tra le priorità.
«Di alcuni Paesi, ad esempio dell’America latina, invece si. Pensi che in Ecuador e Bolivia, c’è stata una riforma costituzionale per inserire l’acqua tra i diritti fondamentali dei cittadini. Bisogna pensare al futuro, bisogna guardare avanti. L’acqua è sempre più scarseggiante, a fine secolo la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi e con il surriscaldamento globale che imperversa, la situazione non è delle migliori. Non avremo più fonti idriche e quindi rischia di saltare tutto».
 
Allora bisogna organizzarsi e risolvere il problema, come hanno fatto a Marsiglia durante il “World Water forum”?
«Facciamo chiarezza. Il  forum di Marsiglia è stato il consiglio mondiale delle multinazionali dell’acqua, non è stato voluto dai governi, ma dai privati. Pensi che hanno invitato a partecipare anche l’Onu».

Ma i rappresentanti di molti governi erano presenti, compreso il nostro.
«Deve avvenire il processo contrario. È l’Onu che deve organizzare un forum e convocare tutti per parlare d’acqua. Il bere, in valore assoluto, è un diritto fondamentale di tutti i cittadini del mondo. L’acqua è il nuovo oro globale, più del petrolio».
 
La battaglia, allora, non è ancora finita?
«Assolutamente no, la battaglia per i diritti non finisce qui. Noi, come Forum italiano dell’acqua, promuoviamo una raccolta di 1 milione di firme, in almeno sette Paesi dell’Unione europea, per proporre al parlamento di Bruxelles di inserire la tutela dell’acqua tra le priorità degli Stati membri».

Un impegno non da poco.
«Una cosa non facile, ma è la riaffermazione di un diritto fondamentale. E’ un Davide contro Golia, ma i risultati raggiunti in Italia, ci fanno ben sperare e ci danno la forza per tutelare la madre della vita».
 

di Walter Medolla

 

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