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NAPOLI. È il papà di Annalisa Durante, ragazzina di quattordici anni uccisa per “errore” dalla camorra otto anni fa, a osservare le donne  inserite nel progetto “Marcella”. Con abili mani e tanta fantasia danno forma a nuovi capi nell’ex cinema di via Vicaria Vecchia di Forcella, a Napoli.  Donne, mamme degli alunni della scuola “Ristori”, giovani immigrate e un gruppo di trans napoletane condividono uno spazio comune fino a settembre per dar vita alla loro creatività.

Non è un corso di taglio e cucito, ma è un momento di condivisione e di scambio per creare abiti unici e “sfidare”  il mercato. A seguire il gruppo di partecipanti c’è Riccardo Sivelli, affiancato da un team di esperti, Paola Esposito, Sabrina del Pozzo,  Adal Comandini e il consulente di moda, Luca Bordini. «Abbiamo iniziato questo progetto – spiega il coordinatore Sivelli – aprendo gli armadi per recuperare vecchi vestiti come pantaloni, gonne, giacche. Con abilità e con un percorso artistico, proviamo a reinventare capi unici con nuovi colori e con nuovi materiali. L’obiettivo è creare aggregazione, integrazione e avere una prospettiva lavorativa futura». La sfida è creare un canale telematico dove “mettere in vetrina” le opere realizzate e creare un format tv: aggregazione è la parola che accompagna le donne in questo percorso.  Storie di vita che s’intrecciano con fili di cotone e stoffe colorate per superare i pregiudizi.  «Le persone con un vissuto difficile – spiega Daniela Lourdes Falanga, segretaria Associazione trans di Napoli – devono riprendersi la loro vita. Attraverso l’inserimento sociale è possibile superare gli stereotipi, come la prostituzione ».

IL PROGETTO. Dieci sono le donne più attive che si muovono nell’ex cinema di Forcella una settimana al mese. Il corso, che prende il nome di Marcella di Folco, presidente del Movimento Identità Transessuale, scomparsa recentemente, è realizzato dalla cooperativa Dedalus,in collaborazione con l’associazione Trans di Napoli (Atn), l’associazione Priscilla con il sostegno dell’assessore alla Cultura di Napoli e della scuola Ristori Durante. Anna è contenta di lavorare all’interno dell’ex cinema di Forcella, sorride anche il papà di Annalisa Durante: «Il quartiere – spiega Giovanni – vuole utilizzare questi spazi, chiusi per troppo tempo. C’è bisogno di aggregazione, di condivisione. Abbiamo trovato nell’amministrazione e nell’assessore Di Nocera un interlocutore capace di ascoltare le nostre richieste».

di Stefania Melucci

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