Foto1 i rifugiati di Refugee ScArt con Emergency a CastelvolturnoIMG_0139 - CopiaNAPOLI – Con i rifiuti si protesta ma a volte si aiuta anche chi ha più bisogno. E’ questo l’insegnamento che ha tratto chi ieri pomeriggio ha partecipato all’inizaitiva tenutasi presso la Stazione zoologica Antonio Dhorn di Napoli. Con lo scrittore Erri De Luca in scena sono andati i rifugiati politici che hanno presentato il progetto Refugee Scart: un percorso al riuso ed al riutilizzo di materiali di scarto che ha visto e vede tutt’oggi protagonisti tre artigiani provenienti dall’Africa.
IL PROGETTO – Borse, portafogli e molto altro realizzati usando materiali di riciclo opportunamente elaborati che stando ai risultati paiono essere decisamente apprezzati: con il ricavato della vendita dei primi prodotti è stato infatti possibile sino ad oggi prestare a ben 600 migranti cure e medicinali attraverso il poliambulatorio mobile di emergency operante nella zona di Castelvolturno in provincia di Caserta.

LE DICHIARAZIONI – “Porto addosso un oggetto costruito da questi ragazzi – ha raccontato un entusiasta Erri De Luca – che hanno iniziato raccogliendo materiali di scarto attorno alla Stazione Termini di Roma. Lentamente questa raccolta si è moltiplicata. I prodotti sono belli e fanno del bene. Esiste una società civile fatta di gente perbene che rende questo Paese vivibile. Insomma a dispetto dei piani alti della società, qui al piano terra c’è gente che mi fa ancora entusiasmare”. Dello stesso avviso anche la fondatrice del progetto Refugge Scart, Marichia Simcik Arese: “Questo progetto mostra come sia possibile cambiare la prospettiva che abbiamo dei rifugiati qui in Italia. Sono persone che chiedono aiuto certo, ma sono soprattutto persone che possono rappresentare una risorsa per l’Italia”.

di Luca Mattiucci

@lucamattiucci  

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