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NAPOLI – Licola, Lago Patria e Varcaturo, le tre frazioni del litorale Domitio di Giugliano, per molti versi sono rimaste ferme agli anni ’50. “In campagna elettorale abbiamo promesso strade, marciapiedi, illuminazione, fogne, acqua ovunque. In alcune zone manca ancora l’acqua potabile:  assicurare i servizi essenziali è il primo passo che faremo”, aveva dichiarato il sindaco di Giugliano, Antonio Pozziello appena eletto a giugno 2015.

UN BENE PRIMARIO –  L’acqua, per eccesso o per difetto, è uno dei punti cruciali del sottosviluppo della zona costiera, priva di una rete fognaria e in alcuni casi di acqua corrente e soggetta a frequenti allagamenti a causa del malfunzionamento dei Regi Lagni, i vecchi canali borbonici ostruiti dall’edificazione selvaggia. “La scelta di avere come vicesindaco Domenico Pianese, uno dei più bravi ingegneri idraulici e docente di costruzioni idrauliche, e, in giunta, l’urbanista Paride Caputi è stata strategica per la programmazione del risanamento idrogeologico.  Abbiamo presentato al bando del Ministero per l’ambiente ReNDiS, Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo, un progetto per costruire un nuovo alveo nella zona tra Varcaturo e Lago Patria dove ci sono frequenti allagamenti e stiamo provando a progettare una barriera idraulica per le acque che per caduta arrivano dai Camaldoli, dirottandole  nel Lago Patria. L’intervento strategico rientrerà nel nuovo P.O. Fesr 2014-2020, nell’ottica di fare sinergia e squadra con gli altri comuni per il risanamento idrogeologico dell’area che andrà a influire anche sulla bonifica del mare, inquinato non solo a causa del mal funzionamento del depuratore di Cuma, ma anche per la mancata canalizzazione delle acque.  Ci sono a disposizione circa 26,5 milioni di euro che vedono soggetti attuatori Comune di Giugliano e Sogesit per la canalizzazione delle acque piovane e fognarie e poi 2,6 milioni per realizzare  a Monte Leone a Marano un contenitore per mettere in pressione la rete idrica e risolvere il problema della mancanza d’acqua sul litorale”, dice ancora Pozziello.
Essenziale come l’acqua è la sicurezza sanitaria. “Fino a pochi anni fa a via Ripuaria- racconta Lucia De Cicco de l’ECO della fascia costiera– c’era lo PSAUT, un primo soccorso che serviva i circa 60.000 cittadini del litorale per le emergenze sanitarie, ma la Regione ha fatto una delocalizzazione presso l’ospedale La Schiana di Pozzuoli mascherando l’effettiva chiusura. La Schiana dista oltre 10 km e per avere un’autoambulanza dobbiamo aspettare che arrivi da Pozzuoli o da Giugliano, per questo il pronto soccorso sul posto era essenziale. Abbiamo vinto il ricorso al Consiglio di Stato per riaprire il pronto soccorso e abbiamo individuato in via Staffetta alcuni locali della città metropolitana che sarebbero adatti, ma l’amministrazione è latitante”.

LE VIE DI COMUNICAZIONE –   Le vie carrabili sono essenziali in questa zona della Provincia di Napoli che, mal servita dal trasporto su ferro, obbliga all’uso dell’auto. Nonostante ciò la rete viaria è obsoleta e in molti tratti priva di marciapiedi, segnaletica e illuminazione. Dopo decenni di mancati interventi, sembra essere stato provvidenziale il trasferimento della Base nato da Bagnoli a Lago Patria due anni fa: “Sono 8 milioni più 26 milioni di delibere Cipe del 2012 che stanziano 8 milioni per strade Nato – spiega il primo cittadino di Giugliano-. I lavori dovrebbero partire a giugno con l’apertura dello svincolo della tangenziale, la trasformazione e il recupero e la iattazione della rete viaria esistente fino a Licola con una serie di “rotonde d’arte” caratterizzate dall’installazione di strutture artistiche”.
Le vie su ferro raggiungono solo marginalmente l’area litoranea con l’unica fermata della Circumflegrea a Licola: benché da anni si parli di un ampliamento della rete metropolitana fino a Lago Patria, non è mai stato approvato alcun progetto. “C’è ancora l’idea di anni fa di ampliare la linea della Circumflegrea e il vice sindaco sta cercando di resuscitarla- assicura Pozziello-. Cascone, consigliere dei trasporti di De Luca, ha incontrato Ennio Cascetta ( coordinatore per la logistica del ministero dei Trasporti ) per sollecitare l’ampliamento della metropolitana e chiudere l’anello Napoli-Licola-Giugliano con fermate anche a Varcaturo e Lago Patria. Intanto abbiamo approvato una delibera per dare mandato ai dirigenti di mettere a bando il nuovo trasporto urbano del Comune con una rimodulazione del sistema su gomma che non funzionava nonostante il costo di 700 mila euro l’anno. Investiremo ulteriori e consistenti risorse arrivando oltre il milione di euro con una serie di bus circolari che faranno perno sulla stazione della metro nord-est di Colonne di Giugliano, la metropolitana regionale di Ponte Riccio, la stazione di Licola della Circumflegrea con fermate a Varcaturo e Lago Patria così da permettere ai cittadini del litorale di accedere in modo veloce alla rete su ferro”.

I RIFIUTI, LE DISCARICHE, IL CAMPO ROM – “Siamo alla continua rincorsa delle emergenze per le discariche abusive sul litorale- ammette avvilita Carla Rimoli, assessore con delega al litorale -. Là dove abbiamo installato le telecamere le hanno rotte per continuare a sversare rifiuti. Un esempio eclatante è quello del ponte di via Gelsi, tra via Madonna del Pantano e via Staffetta, dove abbiamo installato una telecamera mobile collocata su un albero e abbiamo buoni risultati fino a che non hanno abbattuto l’albero”. In seguito agli oltre 700 verbali e alle decine di sequestri e denunce penali sullo smaltimento illegale di rifiuti sul territorio e dei roghi, il sindaco assicura che ci sarà un piano di potenziamento delle telecamere fisse e mobili, alcune connesse via ponte radio, con polizia e carabinieri così da avere un controllo della sicurezza 24 ore su 24 del territorio.
Altre due notizie sono particolarmente positive per l’intera Giugliano nonché per la fascia costiera afflitta in passato dagli effluvi delle eco-balle. “Il piano per costruire l’inceneritore a Giugliano è morto- dichiara senza “se” e senza “ma” il sindaco- . E a breve inizieremo con lo smaltimento delle eco-balle situate tra Giugliano e Villa Literno. Le piazzole a ridosso dell’area Asi saranno utilizzate per ampliare l’area industriale, mentre l’area utilizzata dalle eco-balle sarà trasformata in una grande cittadella sportiva”.
In prima linea contro lo smaltimento dei rifiuti è l’ECO della fascia costiera, associazione di volontariato, nata nel 2012 dall’indignazione per le discariche abusive e l’incremento abnorme dei tumori nel cosiddetto Triangolo dei fuochi attestato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Lo slogan coniato nelle prime assemblee tenute nell’ex IV circolo scolastico (oggi Don Peppe Diana) di Lago Patria, che contavano un centinaio di persone, era: “Basta al degrado chiediamo rispetto dei nostri diritti”. “Ci occupiamo di monitorare il nostro territorio, organizziamo eventi per promuoverlo e denunciamo chi non lo fa. Produciamo prima e poi parliamo”, racconta una delle attiviste più impegnate dell’ECO, Lucia De Cicco, che insieme al Comitato Coordinamento Fuochi, si occupò della raccolta di 35 mila firme per la maxi querela con cui si evidenziarono le discariche abusive e si denunciarono i sindaci inadempienti. Quella lotta portò all’attenzione nazionale la figura di padre Patriciello e condusse alla legge 20 del 2013 per il contrasto all’abbandono di rifiuti e ai roghi.

LA APP – Oggi gli osservatori civici dell’ECO collaborano con SMA Campania segnalando incendi e rifiuti tossici tramite l’apposita APP:“Da Settecainati, a Cava di Conte, ai laghetti artificiali sulla Domiziana, creati dallo scavo della sabbia per le costruzioni, dalla fine degli anni ’80 il giuglianese ha subito lo scarico di bidoni tossici- spiega Lucia De Cicco dell’ECO-. Nel 2013-2014 abbiamo interessato l’assessore Romano dello smaltimento illegale, ma non si è occupato della cosa, così come non ha portato a nulla il dialogo con i commissari straordinari. Alle discariche abusive negli ultimi anni si sono aggiunti i roghi tossici, fenomeno che si è recentemente ridotto grazie alle continue denunce dei cittadini. Ancora critica la situazione nell’area Vasta di Masseria del Pozzo con le famose fumarole, dove si concentrano la maggior parte delle discariche e alle spalle dell’area industriale dove c’è il campo rom”.
Rispetto allo smaltimento di rifiuti tossici il sindaco propone una versione dei fatti meno drammatica di quella denunciata dai cittadini, mentre a destare lo sconcerto di Pozziello è che le precedenti amministrazioni abbiano trattato degli esseri umani al pari di rifiuti sistemando il campo rom su una discarica.
“Per quanto riguarda i presunti sversamenti di bidoni tossici nei laghetti artificiali costieri, evidenza giudiziarie non ne abbiamo trovate. Verso la fine degli anni ’80 i carabinieri del Noe si misero d’impegno a compiere una ricerca sulla base delle dichiarazioni di un pentito, usarono anche un robot che andava a verificare se ci fossero fusti tossici e anche dalle analisi non emersero inquinanti chimici. Il commissariato straordinario e Sogesit hanno realizzato un progetto di analisi e bonifica da cui è emerso che solo una piccola parte del territorio centrale di Giugliano è indicata come no-food. Dalle analisi è risultato uno smaltimento di pellame nei terreni di Vassallo a San Giuseppiello, con presenza di cromo, mentre nel resto dei terreni e nella falda al di là di trieline non è emerso. Poi c’è l’area della discarica di Masseria del Pozzo dove il commissariato straordinario ha impropriamente posizionato il campo rom poi sequestrato dalla magistratura per insalubrità dei luoghi.  Oggi quei 139 bambini che vivono in un posto che riesco a definire solo infame e avvelenato chiamano a precisa responsabilità gli amministratori. Perciò c’è già una delibera di giunta che individua in località Iuliano un terreno per realizzare un villaggio con strutture prefabbricate. Poi firmeremo con i capifamiglia rom un patto in cui loro ricevono il beneficio dell’housing a patto che i bambini vadano a scuola e si prendano cura della struttura. Inoltre realizzeremo programmi di educazione, scolarizzazione e inserimento socio-lavorativo con le associazioni di volontariato”.
Lucia De Cicco con l’ECO oltre a segnalare lo smaltimento illegale dei rifiuti ha messo sotto osservazione anche il sistema pubblico che si occupa dei rifiuti sul litorale denunciandone le inadempienze: “E’ dal 2012 che abbiamo intrapreso una lotta contro le “muraglie cinesi della munnezza” sensibilizzando i cittadini sul mal funzionamento della raccolta differenziata e in particolare degli oli esausti all’epoca affidata alla Senesi che di fatto non la realizzava tanto che ce ne siamo occupati noi dell’Eco con la ditta esterna Proteg. Controllando il piano operativo della Senesi ci siamo resi conto che pagavamo in bolletta servizi che di fatto non venivano espletati, così abbiamo segnalato tutte le inadempienze tra cui i camion che perdevano percolato e le isole ecologiche che non erano a norma. Oggi si occupano della raccolta differenziata: la Gema, Tecnosevice e Raccolio.  Abbiamo delle isole ecologiche itineranti, dove si possono conferire solo alcuni tipi di rifiuti, ma non sono a norma, ad esempio una è situata nel parcheggio di una scuola, non ci sono i contenitori specifici per gli oli, per le pile, per le lampade neon, per i RAE.  La cattiva gestione dei rifiuti di fatto si traduce in un mancato introito nelle casse comunali, e a svantaggio dei cittadini perché la bolletta sarebbe più leggera se la raccolta fosse più efficiente”.

di Alessandra Del Giudice

 
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