Cecile_KyengeROMA – Non chiamatela primo ministro “di colore”. Cécile Kyenge Kashetu, ministro con delega all’integrazione del neonato governo Letta contesta la definizione e spiega: «Credo che non sia un’espressione giusta. O si dice di che colore ho la pelle oppure, meglio, si dice il mio paese di origine, o al limite che sono di origine straniera. Nel mio caso si dovrebbe dire italo-congolese, così come si parla di italo-americani, anglo-francesi… Rende di più la persona di cui si parla e soprattutto racchiude la doppia appartenenza, l’identità doppia».
IL PROGRAMMA – Quanto al programma del suo ministero, Kyenge chiede tempo: le caratteristiche del governo appena formato porteranno inevitabilmente a delle mediazioni su un tema così delicato. Fa capire la sua cautela anche in un’intervista rilasciata ieri sera al portale Corriere Immigrazione con cui ha condiviso molte delle iniziative degli ultimi mesi: «È possibile – afferma ad esempio rispetto all’obiettivo della chiusura dei Cie – ma è necessario che la cosa venga affrontata contestualmente a livello europeo: le politiche sull’immigrazione devono essere uniformate e rese coerenti a livello europeo».

di Mirko Dioneo

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