ROMA – La legge sull’8 per mille dopo 15 anni si avvia a cambiare. Il Consiglio dei ministri del 31 gennaio scorso ha approvato in via preliminare il regolamento di modifica che dovrà essere approvato adesso dal Consiglio di Stato e dalle commissioni parlamentari competenti.  Il Dpr stabilisce soprattutto una regola generale sulla distribuzione del contributo pubblico; verrà ripartito ugualmente tra le quattro categorie ammesse (fame nel mondo, assistenza ai rifugiati, beni culturali e calamità naturali). Al tempo stesso, tuttavia, viene istituita anche l’eccezione, se nei 12 mesi precedenti al termine di presentazione delle domande è accaduto un disastro naturale, il 50 per cento dei fondi verrà devoluto al luogo colpito dalla sciagura. Il Dpr chiarisce poi i limiti delle quattro categorie ammesse ai fondi. Gli interventi perché possano essere attribuiti alla categoria “fame nel mondo” dovranno essere in linea “con le priorità geografiche e settoriali della cooperazione italiana allo sviluppo”. Quando si tratta di “assistenza ai rifugiati” l’interesse riguarderà chi ha ricevuto lo status di rifugiato ma anche le persone che sono diversamente bisognose di “protezione internazionale o umanitaria”. Per i “beni culturali” è stato specificato che la donazione andrà divisa in cinque parti, o meglio zone, Nord – Ovest, Nord – Est, Centro, Sud e Isole. La categoria “calamità naturali”, invece, potrà comprendere “opere, lavori, studi, monitoraggio, finalizzati alla tutela della pubblica incolumità da fenomeni geomorfologici, idraulici, valanghivi, metereologici, di incendi boschivi e sismici, nonché al ripristino di beni pubblici danneggiati o distrutti dalle medesime tipologie di fenomeni”.
LE MDOFICHE – Il testo redatto dal governo cambia, inoltre, i procedimenti e i tempi per accedere ai contributi, le domande infatti dovranno essere presentate entro il 30 settembre su dei moduli allegati al provvedimento e insieme alla documentazione tecnica richiesta. Le istanze, più dettagliatamente, andranno redatte in bollo, eccetto i casi di esenzione contemplati dalla legge, e dovranno indicare “il soggetto richiedente, l’intervento da realizzare, il costo totale, l’importo del contributo richiesto e il responsabile tecnico della gestione dell’intervento”. Sono consentite tanto la raccomandata quanto la posta elettronica certificata. Le richieste verranno valutate dalle commissioni tecniche istituite presso i vari ministeri, qualora ci fosse un esito positivo si provvederà ai pagamenti che si terranno sulla base degli stati di avanzamento dei lavori controllati da Palazzo Chigi. Va detto che i contributi fino a 30 mila euro, però, verranno erogati in un’unica soluzione..
FONDI 2012 A 0 – Giusto il tempo di comunicare l’esaurimento dei fondi dell’8 per mille targato 2012 (181 milioni), nella quasi totalità utilizzati dal governo per far fronte alle calamità degli ultimi mesi, e il governo è pronto a riscrivere integralmente le regole di ripartizione delle risorse che ogni anno i contribuenti Irpef devolvono allo Stato.
NORMA AD HOC PER LA RIPARTIZIONE – Sui criteri di ripartizione dell’8 per mille, il nuovo decreto introduce una norma ad hoc prevedendo che le risorse annuali devono essere, “di regola”, ripartite in parti uguali alle quattro tipologie di interventi ammessi a contributo. Con  l’eccezione che in caso di calamità verificatesi nei 12 mesi precedenti il termine di scadenza per la presentazione dei progetti da ammettere a contributo, ora fissata al 30 settembre di ogni anno, il 50% dell’8 per mille statale dovrà coprire esclusivamente gli interventi da eseguire nel luogo colpito dall’evento calamitoso.
ISTANZE VALUTATE ONLINE – Per i soli beni culturali e paesaggistici viene previsto che il quarto dell’8 per mille spettante sia ulteriormente diviso per cinque in relazione alle aree geografiche del Nord Ovest, del Nord Est, del Centro, del Sud e delle Isole. Entro il 31 gennaio di ogni anno, inoltre, sulla base di un apposito decreto del Segretariato generale della presidenza del Consiglio saranno individuati e pubblicati sul sito di Palazzo Chigi i parametri di valutazione delle istanze presentate.
CONTRIBUTI SINO A 30MILA EURO –  Sulla base della documentazione presentata i contributi fino a 30 mila euro saranno erogati in unica soluzione. Per quelli di importo superiore verrà versata una prima tranche fino a 30 mila euro o pari al 50% del finanziamento, mentre la restante quota sarà erogata dopo che il beneficiario avrà eseguito lavori per un importo pari ad almeno la metà della quota di contributo erogata. Sullo stato di avanzamento dei lavori ci sarà il monitoraggio costante di Palazzo Chigi.
I DESTINATARI – . Potranno ottenere l’8 per mille statale tutte le pubbliche amministrazioni, le persone giuridiche e gli enti pubblici e privati. In ogni caso, precisa espressamente il decreto, “è escluso il fine di lucro”. I soggetti privati dovranno essere in possesso di specifici requisiti tra cui la «fedeltà fiscale e contributiva»: essere in regola con il pagamento di imposte e tasse, nonché delle assicurazioni sociali. Inoltre non si dovrà essere già incappati in revoche, totali o parziali, di conferimenti dell’8 per mille.
DOMANDE ENTRO IL 30 SETTEMBRE – La domanda di accesso ai contributi, pena la sua inammissibilità, dovrà essere presentata entro il 30 settembre di ogni anno alla Presidenza del Consiglio con la vecchia raccomandata o con la posta elettronica certificata.

di Redazione online

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