NAUFRAGIO-LAMPEDUSA1-420x231AGRIGENTO – «Non aggiungiamo vergogna a vergogna». E’ questa la dichiarazione del direttore della Caritas italiana, don Francesco Soddu, dopo aver visitato ieri, insieme all’Arcivescovo di Agrigento, S.E. mons. Francesco Montenegro che è anche Presidente della Migrantes, l’hangar dell’aeroporto di Lampedusa e il centro di Contrada Imbriacola. Il tappeto di bare che occupano l’intero edificio aeroportuale e le difficili condizioni in cui vivono i sopravvissuti al naufragio presso il centro di accoglienza, hanno indignato anche il direttore della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, intervenuto all’incontro delle Caritas Siciliane.
LE DONNE – Il direttore di Caritas Italiana ha poi ricordato: «La Chiesa Italiana non mancherà di far sentire la sua voce a sostegno e tutela dei fratelli più sfortunati attraverso atti concreti che siano espressione di quella solidarietà che deve guidare la nostra opera». A breve la Caritas aprirà a Lampedusa un ufficio che vuole diventare punto di riferimento per l’intera popolazione e per le realtà istituzionali e di terzo settore impegnate nell’accoglienza. Si tratterà di un presidio operativo stabile coordinato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes insieme alla diocesi di Agrigento e che consentirà ad una équipe formata da operatori di garantire un servizio di sostegno ai migranti e di supporto volontario alla macchina istituzionale dell’accoglienza. Dopo aver constatato i problemi legati all’accoglienza delle oltre 900 persone presenti nel centro di Contrada Imbriacola, fra cui circa 150 sopravvissuti al naufragio, Caritas si rende disponibile a sostenere i costi di un’accoglienza dignitosa almeno delle donne, dei minori e dei casi più vulnerabili, presso strutture alberghiere dell’isola fino a quando non saranno definitivamente trasferite.
I BAMBINI – Infatti, è stata registrata la presenza presso il centro di bambini in tenera età e di minori con delle patologie gravi di diversa abilità (psichica e motoria), nonché alcune decine di adulti affetti da altre patologie che necessitano di interventi mirati e di un ambiente adeguato per l’accoglienza e l’accompagnamento socio-sanitario. Ispirati dall’appello di Papa Francesco ad aprire le porte ai fratelli migranti, le Caritas diocesane invitano le istituzioni a prendere in seria considerazione la disponibilità delle diocesi italiane ad accogliere i sopravvissuti e tutti coloro che oggi sono bloccati sull’isola di Lampedusa in attesa di un trasferimento e che loro malgrado vivono in condizioni di grave disagio. Infine, Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes esprimono profonda gratitudine alla popolazione lampedusana che ha dimostrato ancora una volta grande spirito di accoglienza e di fratellanza verso i migranti giunti sull’isola, alle forze dell’ordine per l’indefessa opera di soccorso e a tutti coloro che sull’isola non hanno fatto mancare la loro vicinanza e solidarietà.

di Francesco Gravetti 

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