ROMA.  Bambini sempre più fragili e poveri di futuro, esposti a sfide sempre più difficili. Minori fuori della scuola – 18 su 100 i dispersi con punte di 25 su 100 in Sicilia e Sardegna (+15 per cento rispetto all’obiettivo all’europeo), senza competenze e stimoli culturali –  314 mila soprattutto ad Sud.  In territori avvelenati dalle mafie – almeno 700 mila minori,  e da industrie inquinanti – 15 ogni 100, circondati dalla cementificazione che procede con il ritmo serrato di 10 metri quadrati al secondo. In un quadro in cui aumentano anche i giovani senza lavoro – 1 giovane su 3 disoccupato (+21per cento la disoccupazione fra i laureati), e sono “scoraggiati” il 34 per cento di essi  (oltre 4 volte la media Ue del 7,8 per cento).
LA PUBBLICAZIONE. I principali spunti emergono dal terzo “Atlante dell’Infanzia (a rischio)” di Save the Children presentato oggi a Roma, nel corso di un dibattito in collaborazione con il Garante Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora, con la partecipazione del presidente Istat Enrico Giovannini. Oltre 100 pagine, l’Atlante include anche 77 mappe, istantanee dell’universo dei bambini e dei giovani in Italia di qui al 2030 che si possono usare come delle bussole per capire come ridare futuro a chi del futuro di una società dovrebbe essere l’architrave.
«La terza edizione dell’Atlante dell’infanzia (a rischio) di Save the Children fornisce un quadro molto preoccupante –  spiega Valerio Neri, direttore generale Save the Children Italia-.Possiamo leggere la stragrande maggioranza di queste mappe con il sottotitolo: “indice del consumo di futuro dei bambini e dei giovani italiani”, un indice che corre parallelo alla crisi economica, al debito pubblico, alla scarsità di asili nido, alla miseria della spesa sociale per l’infanzia in alcune aree del paese, alla mancanza di una politica per l’infanzia nazionale e organica, alla pochezza del sostegno pubblico alle famiglie giovani».

di Davide Domella

PER SAPERNE DIPIU’
Consulta l’Atlante

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