FOGGIA. Toccare da vicino gli aguzzi denti di uno squalo o la forma del cranio di un dinosauro. Avventurarsi lungo un tratto della costa del Gargano o accarezzare il dorso di un delfino. Il Museo di Storia Naturale della Provincia di Foggia è un museo da toccare, senza barriere, che può essere esplorato dalle persone cieche o ipovedenti grazie ad un percorso tattile che lo rende più accessibile. Più vivibile. Specialmente per i più piccoli, per gli alunni con disabilità delle scuole della Capitanata che fino a pochi giorni fa visitavano i reperti e le collezioni del Museo affidandosi esclusivamente alla voce della guida. «Abbiamo raccolto la proposta di un bambino non vedente di una scuola elementare che voleva avere un riscontro tattile di tutto quello che aveva ascoltato durante la visita delle sale» spiega Luciana Stella, consulente didattica della struttura.

 UN MUSEO DA TOCCARE. L’idea di dare vita al percorso tattile, quindi, si è concretizzata grazie al progetto presentato dall’associazione di promozione sociale “Il Proteo”, che ha attinto al finanziamento del bando “Principi Attivi – Assessorato alle politiche giovanili e trasparenza sociale – Regione Puglia”, in collaborazione con il Settore Bibliotecario e Museale della Provincia di Foggia e l’Unione Ciechi di Foggia. Grazie al progetto, quindi, le due palazzine del Museo sono state arricchite di carrelli tattili contenenti alcune riproduzioni dei reperti zoologici e botanici. Inoltre, sono state realizzate etichette e pannelli in braille e per ipovedenti per facilitare la visita delle sale e l’acquisizione delle informazioni sulle collezioni chiuse nelle teche. L’obiettivo, dunque, è di agevolare e rendere accessibile a chiunque la conoscenza delle sezioni di Paleontologia, Biologia Marina e Malacologica. Senza contare, le suggestive installazioni dei diorami in cui sono rappresentati gli ambienti in cui vivono gli animali presenti in Capitanata e nel territorio pugliese.

I CARRELLI TATTILI. «Studiare la paleontologia potendo toccare un fossile diventa una metodologia didattica importante, in modo particolare per i bambini» aggiunge Stella. Non a caso, i carrelli tattili con i reperti che raccontano i dinosauri, le zone umide del Gargano ed il mare sono stati realizzati proprio «con resine, silicone, o materiale naturale come la sabbia e la terra rossa, in modo da consentire ad una persona con disabilità visiva di percepire con il tatto della mano quello che non può vedere esposto nelle sale» evidenzia Simona De Leo, dell’associazione “Il Proteo”. Il percorso ed i carrelli tattili, dunque, si inseriscono come elemento «innovativo nell’ambito della cultura e dell’infanzia, perché quello di Storia Naturale è diventato a tutti gli effetti un Museo da toccare».

 
 
di Emiliano Moccia

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