NAPOLI. La pallavolo partenopea gioca per il sociale. Ecco il progetto «messa alla prova». Il comitato regionale Fipav Campania, in collaborazione con il comitato provinciale di Napoli, ha stipulato un protocollo d’intesa col servizio giustizia minorile della regione Campania impegnandosi a collaborare per il reinserimento sociale dei minori, che hanno avuto la sospensione del processo, con un periodo di messa alla prova. «Siamo molto soddisfatti – hanno dichiarato i dirigenti campani della Fipav – finalmente riusciamo a scendere in campo, anche, per aiutare i ragazzi a rischio».
IL MESSAGGIO. Nel progetto saranno coinvolte tutte le società sportive regionali della federazione, quelle titolari di scuole di pallavolo e del marchio qualità Fipav, pronte ad intervenire per rapportarsi con tutti quei ragazzi, che hanno avuto problemi con la giustizia con pene, anche, superiori ad un anno. «L’inserimento in questa iniziativa – ha spiegato il presidente della Fipav Napoli, Umberto Capolongo – evidenzia il senso di solidarietà della federazione. Vogliamo dare un aiuto concreto: accompagnare i minori in un percorso solidale e di buona condotta. Il ragazzo – ha aggiunto – la mattina, potrebbe fare volontariato presso un’associazione e il pomeriggio giocare a pallavolo in una società sportiva accreditata».
IL PERCORSO. Volontariato e gioco di squadra, dunque, per formare questi minori a rischio e reinserirli da un piccolo gruppo alla società. «Alla fine del percorso – ha spiegato il presidente della Fipav Napoli – il ragazzo verrà giudicato e si deciderà se ha superato o meno la «messa alla prova. È la prima iniziativa di questo tipo  in Italia, che vede coinvolte le società di pallavolo. Si tratta – ha concluso – di un campo molto delicato, c’è bisogno di personale molto preparato, però noi in Campania abbiamo società serie e preparate».

di Emiliana Avellino

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