di Maresa Galli
NAPOLI. A Napoli, in Piazza del Gesù, apre il Centro nutrizione di Medici Senza Frontiere, visitabile fino a domenica 11 novembre (ore 9-19). Con il patrocinio del Comune di Napoli, l’organizzazione medico-umanitaria fondata da medici e giornalisti in Francia nel 1971, Premio Nobel per la Pace 1999, allestisce una struttura attrezzata di novanta metri quadri, dove è presente materiale video-fotografico per raccontare il lavoro sul campo. Il progetto “Un Centro nutrizione in città – quando il cibo non basta”, mira a coinvolgere soprattutto gli studenti delle scuole secondarie che possono prenotare una visita alla struttura. In contemporanea al Centro MSF ha allestito anche un gazebo in piazza San Domenico Maggiore con materiale informativo.
I DATI. Solo lo scorso anno, MSF ha curato più di 300.000 persone affette da malnutrizione in 139 progetti attivati in 28 paesi. La malnutrizione non va confusa con la semplice scarsità di cibo (cioè la denutrizione o fame) ma è causata dall’insufficiente apporto di proteine, grassi essenziali e micronutrienti. Medici Senza Frontiere, la cui autorevolezza è pari alla sua indipendenza, neutralità ed imparzialità, non fa distinzioni di sorta quando si tratta di prestare soccorso. La visita del pubblico al Centro è guidata da Sara, farmacista, Augusto, infermiere, Andrea, logista, tutti ruoli che compongono ogni équipe medica in tutte le missioni. Il video realizzato dall’agenzia VII Photos documenta le fasi di un intervento in contesti di emergenza nutrizionale. Si tratta della provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, dove l’organizzazione è presente da quindici anni. La popolazione fugge dalla terribile “guerra mondiale africana” del Congo, ennesimo conflitto che infiamma l’Africa provocando distruzione e morte. Se Bahati, il bambino che strilla più forte, reagisce alle cure, Vicki è assente, apatico, lo sguardo perso come il sogno di futuro. I volontari di MSF raccontano le varie fasi di intervento, dall’iniziale screening di madri e bambini, in particolare dai sei mesi ai cinque anni, di cui viene valutato lo stato di malnutrizione misurandone, con bilance in sospensione e braccialetti muak, i loro parametri antropometrici.
I SERVIZI. Nel Centro ci sono zanzariere, fondamentali per difendere dall’emergenza malaria, tra le prime cause di mortalità infantile, dovuta anche al morbillo, a problemi respiratori, a dissenteria, tutte malattie curabili. Ci sono, inoltre, latte in polvere (prodotto nei paesi in via di sviluppo), bustine di sali reidratanti, pasta di burro di arachidi.
Konstantinos Moschochoritis, direttore generale MSF Italia, spiega che “oggi la malnutrizione può essere sconfitta con l’utilizzo massiccio dei nuovi cibi terapeutici pronti all’uso. Non va confusa la lotta alla fame con la malnutrizione che è una malattia. Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema così grave che affligge195 milioni di bambini. MSF ha un rapporto di lunga data con Napoli dove c’è un gruppo molto attivo. Il problema è grande ma le risposte ci sono e finalmente abbiamo i mezzi per combattere la malnutrizione. Chiediamo di usare queste armi fondamentali e di usarle in modo massiccio”.
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, ringrazia MSF “per ciò che ha sempre fatto, per ciò che fa per coloro che hanno bisogno e per il messaggio educativo che ricorda a noi ed ai nostri figli quali sono i veri valori”.

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