ROMA. Continuano i casi di violenza sulle donne. A vivere l’incubo, molto spesso, non solo le donne italiane ma anche quelle immigrate in Italia e vittime di mariti troppi violenti. Le cause? Gli episodi di violenza sono, quasi sempre, legati a motivi di integralismo religioso. Dal 2004 ad oggi, si contano circa 23 mila richieste di aiuto. Questi, i dati emersi dal dossier 2012 di “Mai più sole”. Il centro d’ascolto, promosso dall’associazione “Acmid- Donna onlus” ( associazione donne marocchine in Italia) è, da sempre, impegnato ad accogliere le numerose richieste d’aiuto che pervengono da donne stanche di soffrire in silenzio e motivate ad uscire allo scoperto, iniziando un recupero psicologico.
I DATI. In sei mesi “Mai più sole” ha raccolto circa 3652 telefonate giunte, poi, a 6000 in un anno. La zona più interessata da questi fenomeni, è il Nord Italia. Il numero verde nazionale 800911753, risponde in inglese, francese, arabo (compreso dialetto marocchino) e italiano. La poligamia del coniuge, il rapimento dei figli e la sottrazione di documenti, sono tra le cause principali che scatenano gli episodi di violenza. Secondo i dossier raccolti in questi anni dalla onlus, parecchie donne con figli a carico, sono state vittime di abusi fisici e psichici. Il 41,6% dei casi, invece, ha riguardato tutte quelle donne intenzionate a separarsi a causa delle problematiche sorte in seguito ad un matrimonio “misto”. In particolare, molto frequenti sono state le segnalazioni per matrimoni contratti tra Italia e Marocco (40,6%), Marocco-Tunisia (27%), Marocco-Egitto (30,9%), Cuba-Egitto (1,5%).
LE PREOCCUPAZIONI. «Le tragedie che colpiscono le donne immigrate di cultura arabo-islamica in Italia da anni- commenta il presidente di Acmin-Donna, Souad Sbai- ci impongono di non sottovalutare il fenomeno della violenza e dell’estremismo, ma di conoscerne natura e provenienza per poterla sempre meglio contrastare».I dati delle chiamate ricevute da “Mai piu’ sola” rivelano, inoltre, un aumento della violenza contro le giovani donne della seconda generazione. «L’eta’ media delle donne vittime di violenza- continua Souad Sbai- e’ sempre piu’ bassa e le regioni coinvolte vedono ancora il centro-nord Italia come quadrante caldissimo delle violenze».
PER SAPERNE DI PIU’
http://www.acmid-donna.it/800911753/

di Sabrina Rufolo

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