NAPOLI – “Il welfare non è un lusso”. Questo lo slogan e lo spirito che muove in neonato coordinamento campano per il welfare nella sua battaglia istituzionale per la garanzia dei diritti delle fasce deboli ed in spesial modo dei disabili. Da alcuni mesi gli attori del terzo settore campano, e napoletano in particolare, denunciano la mancanza dei fondi necessari per l’espletamento di alcuni servizi essenziali come l’assistenza materiale e scolastica per i diversamente abili, così come il trasporto scolastico e l’assistenza domiciliare per gli anziani, dovuti al taglio al welfare nell’ultimo bilancio di agosto.

Una battaglia che gli stessi membri della nuova organizzazione sociale hanno definito di civiltà. A presentare mercoledì alla Fondazione Mezzogiorno Europa il coordinamento campano per il welfare sono intervenuti Sergio D’Angelo, presidente del gruppo di imprese sociali Gesco, Antonio Nocchetti, presidente dell’associazione Tutti a Scuola, Silvana Piscopo, presidente dell’Univoc, Mario Mirabile presidente dell’Uici Napoli. Diversi gli attori coinvolti in questo nuovo soggetto oltre a quelli sopra citati. Da Federconsumatori alla funzione pubblica di Uil e Usb. E ancora l’Alleanza delle Cooperative Italiane, Legacoop Campania, l’Agci Campania, il consorzio Solco, la cooperativa Assistenza e Territorio, l’associazione I-Ken, l’associazione Campo Libero, la federazione Arca, l’associazione Jonathan onlus.
Riportare le politiche sociali al centro del dibattito pubblico e delle decisioni delle istituzioni locali e nazionali: questo uno dei perni principali che ha portato alla nascita del coordinamento campano per il welfare. Il nuovo soggetto sta organizzando un momento di protesta che coinvolga tutti gli attori interessati a livello regionale in un appuntamento che dovrebbe avere luogo intorno alla metà del mese di novembre.

di Ciro Oliviero

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