ROMA – Una proposta di legge di iniziativa popolare per valorizzare la partecipazione attiva di utenti, familiari, operatori e cittadini nei servizi di salute mentale e per garantire buone cure in tutta Italia. E’ la “legge 181” presentata ufficialmente a Roma. A scrivere il testo è stata l’associazione ”Le parole ritrovate”, che è pronta a raccogliere le 50 mila firme necessarie in tutta Italia con il motto “Tutti pazzi per la 181”.
Perché sarebbe necessaria, oggi, una legge 181 lo spiega Renzo De Stefani, referente nazionale dell’associazione e direttore Dipartimento di salute mentale di Trento: «A 35 anni di distanza dalla legge 180 si può dire che in alcune zone d’Italia molto è stato fatto per garantire cure dignitose a chi soffre di malattie mentali -. Questo, però, non è avvenuto dappertutto, proprio per l’assenza di direttive precise a livello nazionale. La 180 ha portato alla grande conquista della chiusura dei manicomi, ma è rimasta incompiuta proprio perché non era nata per indicare le cose da fare nel quotidiano della salute mentale e non è stata seguita da atti che andassero in questa direzione. Ecco perché oggi arriva questa proposta di legge 181, con l’obiettivo di dare gambe alla 180 e, quindi, andare verso una buona salute mentale in tutta Italia».
Il testo della legge è “originale e fuori dagli schemi”. Un concentrato di «buone pratiche ed esperienze concrete virtuose – prosegue De Stefani – che vengono messe a disposizione della salute mentale italiana affinché da Bolzano a Palermo tutti i pazienti dei Servizi possano avere cure uguali e dignitose».

di m.d.

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