ROMA – «Più trasparenza, più chiarezza». Questo l’appello di Amnesty International e il Cehrd che chiedono alle compagnie petrolifere di rendere pubblici tutti i rapporti d’indagine. Inoltre il governo nigeriano dovrebbe migliorare l’efficienza degli organi regolatori aumentando gli stanziamenti per le loro attività. Secondo Amnesty, la Shell avrebbe manipolato buona parte delle indagini sulle fuoriuscite di petrolio in Nigeria. Questo secondo quanto emerge da un nuovo rapporto,che rivelerebbe che l’ azienda ha, erroneamente, riferito sulle fuoriuscite, sulla quantità, livello e adeguatezza delle misure di bonifica. «La Shell e’ in malafede per quanto riguarda la devastazione provocata dalle sue attivita’ nel Delta del fiume Niger. Le nuove prove rivelano che le informazioni fornite dalla compagnia sulle fuoriuscite di petrolio non possono essere affidabili – ha spiegato Audrey Gaughran, direttrice del Programma Temi globali di Amnesty International».
PIU’ CONTROLLI – «La Shell cerca di attribuire le responsabilita’ ad altri, basandosi su rapporti d’indagine che, in alcuni casi, non sono altro che dossier elusivi – ha affermato Styvn Obodoekwe, direttore dei Programmi del Cehrd». Su richiesta di Amnesty International e del Cehrd, il gruppo statunitense di esperti indipendenti in materia di oleodotti petroliferi Accufacts ha esaminato vari rapporti d’indagine sulle fuoriuscite di petrolio. In alcuni casi la fuoriuscita di petrolio è stata attribuita al sabotaggio. Ma siamo realmente sicuri che sia andata cosi? Dal 2011, la Shell ha introdotto miglioramenti nei suoi rapporti d’indagine, tra cui l’aggiunta di immagini delle fuoriuscite sul suo sito aziendale. Rimangono, però, gravi carenze e debolezze dietro alle prove usate per attribuire le fuoriuscite al sabotaggio. Le informazioni contenute nei rapporti ufficiali d’indagine sulle fuoriuscite determinano se le compagnie sono tenute o meno a risarcire le comunita’ colpite. Nonostante le loro carenze, questi rapporti vengono usati come prove nelle cause. Inoltre Amnesty International e il Cehrd hanno verificato che la Shell ha cambiato la causa, registrata ufficialmente, di una fuoriuscita dopo che l’indagine aveva avuto luogo. «La Shell e altre compagnie petrolifere chiamano in causa il sabotaggio e i furti nel Delta del Niger come se cio’ le assolvesse dalle responsabilita’. Il Delta del Niger e’ l’unico posto al mondo in cui le compagnie petrolifere ammettono sfacciatamente che dalle loro attivita’ deriva un massiccio inquinamento ma sostengono che non sia loro la colpa’ – ha proseguito Gaughran. In quasi qualunque altro posto, verrebbero chiamate a spiegare perche’ hanno fatto cosi’ poco per impedirlo.