ROMA – Il referendum sulle trivellazioni si farà. La data scelta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha firmato il decreto il 17 febbraio, è quella del 17 aprile. Due mesi. È questo il tempo che la politica, le associazioni ed i movimenti di matrice ambientalista avranno per informare la cittadinanza circa il quesito referendario. Agli italiani sarà chiesto di votare sull’abrogazione del comma 17, terzo periodo, dell’articolo 6 del dlgs n. 152 del 2006 e nella fattispecie sulle parole “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”. Un punto di accordo riguarda la scelta del Capo dello Stato di non accorpare il voto referendario con quello amministrativo di maggio. Ma ormai è acqua passata. Il referendum si terrà un mese prima delle elezioni amministrative, nonostante le insistenti richiesti di comitati e parte ella politica.

Un altro punto che mette d’accordo le associazioni ed i movimenti ambientali riguarda la scelta di voto. La decisione propende per il sì, ovvero per il diniego a concedere alle aziende richiedenti il permesso di trivellare, sia per la ricerca di giacimenti di petrolio che per la ricerca scientifica. Sulla questione si sono espressi molti esponenti politici ed anche rappresentanti di realtà per la tutela e la salvaguardia ambientale. Tra questi Legambiente che ha dichiarato, attraverso la presidente, Rossella Muroni, che «ce la metteremo tutta per informare i cittadini sul quesito e sull’importanza della partita in gioco, anche se siamo consapevoli della difficoltà di affrontare questa partita in soli due mesi. E’ l’occasione per fare informazione sulla mancanza di una politica strategica sull’energia nel nostro Paese e parlare del futuro energetico».

Sul punto si è espresso anche il movimento Let’s do it! Italy. « Noi voteremo sì – ha dichiarato il coordinatore italiano, Vincenzo Capasso –, per allontanare il rischio di incidenti rilevanti nei mari italiani, già inquinati. Il tempo a disposizione per informare le persone che andranno al voto è poco, ma proveremo a fare la nostra parte assieme alle altre organizzazioni ambientali».

di Ciro Oliviero

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