Ha preso avvio la collana regionale dei Report BesT, che offre un’analisi integrata degli
indicatori Bes dei Territori (BesT). Il sistema di indicatori BesT, riferiti alle province e città metropolitane italiane, che l’Istat diffonde annualmente dal 2018, comprende un ampio set delle misure del Benessere equo e sostenibile (Bes) e le integra con ulteriori indicatori di benessere in grado di cogliere le specificità locali. Nell’edizione 2023 gli
indicatori sono in totale 70, distribuiti in 11 dei 12 domini del Bes1

Ciascun Report BesT presenta il profilo di benessere della regione e delle sue province sotto vari aspetti: la posizione nel contesto nazionale ed europeo, i punti di forza, gli svantaggi, le disparità territoriali, le evoluzioni recenti. Queste letture, proposte annualmente, si completano con alcuni indicatori sul territorio,
la popolazione, l’economia.

I Report BesT sono disponibili alla pagina Il Bes dei Territori del sito web dell’Istat, dove è possibile accedere anche ai dati, ai metadati e agli strumenti di esplorazione e visualizzazione interattiva degli indicatori BesT.

Il Bes dei territori: Campania
Le province della Campania hanno livelli di benessere relativo più bassi rispetto sia al complesso dei territori del Mezzogiorno sia dell’Italia.
Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) sul complesso degli indicatori disponibili per l’ultimo anno di riferimento (2020-2022), il 24,9 per cento delle misure colloca le province campane nella classe di benessere più bassa; nel complesso il 54,7 per cento delle misure le assegna alle classi medio-bassa e bassa (per il Mezzogiorno i valori sono rispettivamente 23,4
e 47,1 per cento). I segnali favorevoli sono meno frequenti: soltanto il 21,0 per cento delle misure si concentra nelle due classi di benessere relativo più alte (per il Mezzogiorno il valore è 26,4 per cento).

 I risultati migliori
Nell’ultimo anno le province di Benevento e Avellino si collocano più frequentemente nelle classi di benessere relativo alta e medio-alta: rispettivamente per il 26,2 e il 23,0 per cento degli indicatori. Confrontando i domini, i risultati migliori si registrano nel dominio Sicurezza, dove il 56,7 per cento delle misure provinciali si colloca nelle classi alta e medio-alta di benessere relativo e solo il 13,3 per cento si trova nelle due classi di coda della distribuzione nazionale. Considerando le percentuali delle due ultime classi, i profili relativamente meno sfavoriti si collocano nei domini Politica e istituzioni, con un 44,0 per cento di misure nelle classi bassa e medio-bassa (e un 12,0
per cento nelle due classi più alte) e Ambiente, con il 48,3 per cento di misure nelle due classi di coda e il 26,7 per cento nelle classi alta e medio-alta. Nel dominio Paesaggio e patrimonio culturale, nonostante oltre il 70 per cento delle misure ricada nelle due classi di coda, in testa alla classifica nazionale figurano Napoli, che si posiziona nella fascia alta per densità e rilevanza del patrimonio museale (seconda in Italia solo a Trieste), e Caserta, che, collocandosi all’ottavo posto nella graduatoria nazionale, ricade nella classe medio-alta per la densità di verde storico.
I punti di debolezza
La provincia più svantaggiata della regione è Caserta, che nell’ultimo anno si trova nelle due classi di coda per il 65,6 per cento degli indicatori.
Il Benessere economico è il dominio con la maggiore incidenza di posizionamenti nelle classi bassa e medio bassa (80,0 per cento). Le province campane risultano penalizzate anche nel dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, con il 30,0 per cento dei posizionamenti nella classe più bassa di benessere e il 40,0 per cento in quella medio-bassa.

Le disuguaglianze territoriali
La provincia di Salerno è la più penalizzata poiché, si posiziona meno frequentemente su livelli di benessere relativo alto e medio alto (16,4 per cento). La differenza con Benevento è di 9,8 punti percentuali.
Nel dominio Salute si evidenziano ampi divari tra la provincia con il risultato migliore e quella con il risultato peggiore per la gran parte degli indicatori. Una situazione analoga, ma con divari meno ampi si riscontra nel dominio Qualità dei servizi. Viceversa, la distanza è minima per il dominio Politica e istituzioni.

La Campania tra le regioni Europee
La Campania si colloca tra le regioni europee con i risultati migliori per tre dei nove indicatori BesT disponibili per il confronto:

  •  Speranza di vita alla nascita e Mortalità infantile nel dominio Salute (126°e 81°posto su 234 regioni; anno 2021);
  •  Rifiuti urbani prodotti nel dominio Ambiente (61° posto su 139 regioni per cui il dato è disponibile; anno 2019);

Tutti i restanti indicatori, nei domini Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, Politica e istituzioni e Innovazione, ricerca e creatività si posizionano su livelli più bassi della media Ue27.
Le distanze sono più contenute per la partecipazione elettorale e la partecipazione alla formazione continua, collocando la Campania nella seconda metà della graduatoria delle regioni europee nel 2022.

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